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Giovedì 5 Marzo 2020
Coronavirus, comunicato Cei: «Preghiera e condivisione»   versione testuale
La Conferenza episcopale italiana ha emesso un comunicato stampa, all’indomani dell’emanazione del Decreto governativo, che definisce in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio da “Coronavirus” (Covid-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
 
Alla luce del confronto con il governo, la Cei prende atto che sono confermate le misure restrittive emanate il 1° marzo in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino): stanti le limitazioni valide anche per i luoghi di culto, chiede che in queste realtà anche «durante la settimana non ci sia la celebrazione delle Sante Messe».
 
Per il resto del territorio nazionale, la Cei evidenzia che le misure disposte fino al 3 aprile consentono «la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima», a condizione che siano adottate misure per evitare l’affollamento di persone e garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Inoltre, si sottolinea «l’espressa raccomandazione», rivolta a tutte le persone anziane, affette da patologie croniche, con più malattie o immunodepresse, di « evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati».
 
«Le misure adottate – riconosce la Cei –  mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali». Ma la Chiesa «condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera» ai malati e a tutte le persone che hanno responsabilità nell’emergenza.