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Alessandria si aiuta, dai tifosi alle aziende   versione testuale
20 maggio 2020

L’attenzione alle persone più fragili, a chi anche prima del virus era condannato a vivere ai margini. Un’attitudine non scontata, in tempi di fatiche e timori generalizzati. Ma una comunità che sa occuparsi degli ultimi, è una comunità che ha la forza di occuparsi di tutti. «La nostra prima attenzione – afferma Giampaolo Mortara, direttore della Caritas diocesana di Alessandria – è verso le persone senza dimora. Nel nostro territorio, in proporzione alla popolazione, ce ne sono tante. In questi ultimi giorni, il comune di Alessandria, con la Protezione civile e la Prefettura si sono attivati, pur tra mille difficoltà burocratiche, per allestire due tendoni che inizialmente dovrebbero ospitare otto persone. L’unità di strada, che ogni sera esce a portare cibo e assistenza a una trentina di persone, sta già cominciando ad avvicinarle e a informarle di questa possibilità, invitandole a usufruirne. Sappiamo che non sarà semplice; sono persone estremamente fragili, che hanno grande bisogno di attenzione, ma sono anche quelle che hanno maggiori difficoltà di relazioni, le più difficili da avvicinare. Questi tendoni saranno operativi tutto il giorno e forniranno anche servizio sanitario». Per l’immediato futuro, prosegue il direttore, «dovremo vedere con gli operatori sanitari come fare per sbloccare i dormitori che da mesi sono un mondo chiuso, nessuno è entrato e nessuno è uscito, e c’è qualche posto libero che potrebbe essere occupato da qualche persona senza dimora».
 
Capire e “pensare” i nuovi volontari
Come nel resto del paese, le richieste di aiuto ai servizi della Caritas diocesana di Alessandria da parte di famiglie in difficoltà è aumentato di circa il 30%; sono in aumento le persone che usufruiscono del servizio mensa (ovviamente d’asporto) e le richieste per generi alimentari di prima necessità. Alle porte hanno bussato anche famiglie che non si erano mai viste prima, e persone che da tempo non facevano richieste di aiuto perché in qualche modo, ormai, riuscivano a provvedere alle loro necessità.
Non sono mancate però le persone, soprattutto giovani, che si sono presentate alla sede di Caritas per offrire il loro aiuto. «C’è anche una forma di entusiasmo – prosegue Giampaolo Mortara –; la sfida, nel prossimo futuro, quando riusciremo ad avere un po’ più di respiro, sarà pensare come gestire queste nuove forze. Capire quale e come è stata la loro esperienza di volontariato in questo frangente, e soprattutto con loro pensare e motivarli a proseguire, compatibilmente con i loro impegni quotidiani, siano essi di studio o di lavoro».
A fronte delle aumentate richieste di aiuto, inoltre, non sono mancate generose offerte di aiuto. «Grazie per darci la possibilità di aiutare», hanno per esempio scritto i supporter della Gradinata Nord dell’Alessandria calcio, squadra che gioca nella serie C. Hanno iniziato con l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, destinati alle famiglie in difficoltà, e hanno proseguito con una raccolta fondi dicendo: «Stretti nella gioia e nel dolore, e in base alla cifra che riusciremo a raccogliere, provvederemo ad acquistare altri generi di prima necessità nelle prossime settimane». E puntualmente è arrivato il nuovo carico di aiuti. Hanno effettuato una seconda consegna, destinata ai pacchi alimentari distribuiti dalla Caritas diocesana.
 
Letti e pasti, solidarietà tangibile
Si sa, peraltro, che la solidarietà è contagiosa. In tempi eccezionali, si miete quanto si semina in altri momenti della vita. È una ferrea legge della pedagogia. Così, anche ad Alessandria e nel suo territorio, non sono mancati significativi aiuti, anche da parte di privati cittadini e aziende.
È stato il caso della Metlac group, una grande azienda di prodotti vernicianti, presente nel territorio alessandrino, che ha concretizzato il suo aiuto anzitutto con l’acquisto di 10 posti letto per la terapia intensiva, destinati all’ospedale civile di Alessandria. Posti letto diventati immediatamente operativi. I dirigenti dell’azienda hanno motivato il loro gesto affermando che «in un momento storico che nessuno aveva mai vissuto prima d’ora (…) è fondamentale essere di aiuto per gli altri».
Così, oltre ai posti letto di terapia intensiva, l’azienda ha garantito per i prossimi tre mesi la fornitura di beni alimentari per la preparazione di un centinaio di pasti, a mezzogiorno, alla mensa Tavola amica, promossa dalla Caritas diocesana, e di altrettante cene per la mensa dei poveri dei Frati cappuccini. Solidarietà tangibile: la risorsa più importante, per una comunità che deve ripartire.

Maria Assunta Casati