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Martedì 22 Dicembre 2015
Accoglienza, Caritas e Migrantes scrivono a "la Repubblica"   versione testuale
Egregio Direttore Mauro,
in relazione al titolo dell’articolo di Jenner Meletti “Porte chiuse agli immigrati la solidarietà flop delle parrocchie” pubblicato il 21 dicembre 2015 a pag. 23 dal quotidiano da lei diretto, desideriamo renderla partecipe di alcune considerazioni. In primo luogo spiace continuare a vedere titoli generici e semplicistici sparati nel calderone mediatico tanto per far rumore, a fronte di situazioni che, paradossalmente, dallo stesso corpo dell’articolo emergono come complesse e in itinere, non riducibili a una mera questione di numeri e percentuali, né tantomeno a grossolane contrapposizioni culturali. Su che basi si afferma che la solidarietà fa flop nelle parrocchie e che i numeri sono esigui?

Addolora ancor più la constatazione che in tal modo si mortifica il lavoro di tanti operatori, volontari, parrocchiani impegnati ogni giorno accanto ai più bisognosi, in un cammino di attenzione alle necessità del prossimo e di crescente coinvolgimento nei grandi problemi del mondo. Viviamo in una società già abbastanza malata di diffidenza ed è inaccettabile veder negato da un titolo lo sforzo dell’intera rete ecclesiale nell’accoglienza sul territorio. Sono infatti oltre 23.000 i richiedenti asilo e rifugiati accolti nelle Diocesi italiane: 1 su 4 dei richiedenti asilo in Italia è accolto in una struttura ecclesiale, arrivando addirittura ad essere 1 su 2 in regioni come la Lombardia, e la Basilicata o 1 su 3 in Piemonte. Senza contare che accanto alle accoglienze in emergenza c’è da sempre un impegno ordinario in favore di migliaia di persone in difficoltà.

“La sfida che oggi ci si presenta è – come ci ha ricordato papa Francesco nel Messaggio per la XLIX Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali – reimparare a raccontare, non semplicemente a produrre e consumare informazione... L’informazione è importante ma non basta, perché troppo spesso semplifica, contrappone le differenze e le visioni diverse sollecitando a schierarsi per l’una o l’altra, anziché favorire uno sguardo d’insieme”.

Nel ‘Vademecum’ dei vescovi italiani è affidato a Caritas e Migrantes anche questo tassello importante di una informazione del fenomeno migratorio nelle nostre comunità, come momento previo all’accoglienza, per una più consapevole e larga partecipazione. Così come all’attenzione all’accoglienza nel ‘Vademecum’ vene unita - con l’iniziativa di 1000 microprogetti e la campagna lanciata da Caritas Italiana, Focsiv e Missio “Il diritto a rimanere nella propria terra”- l’attenzione ai Paesi e alle situazioni di provenienza dei richiedenti asilo e rifugiati. Un’informazione completa e responsabile chiede dunque di accogliere, con umiltà, l’appello del Papa.

Forse si avrà qualche contatto o qualche copia venduta in meno, ma si potrà dire di aver usato bene il potere delle parole, di aver fatto buona comunicazione, che può aprire uno spazio per il dialogo e la comprensione reciproca.