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Martedì 9 Ottobre 2018
Indonesia, l'intervento della Caritas dopo terremoto e tsunami.   versione testuale

Venerdi 27 settembre un terremoto del 7.4 della scala Richter ha colpito la regione del Sulawesi in Indonesia, in particolare le zone di Palu,  Manuju e Donggala. ll sisma, avvenuto in più aree, ha anche innescato uno tsunami che ha colpito le coste con onde alte fino a 6 metri. Le scosse sono poi continuate durante la notte (più di 30 volte), non permettendo agli sfollati di rientrare nelle loro case e lasciandoli completamente al buio e senza contatti telefonici o di internet. È stato un terremoto più forte di quello avvenuto due mesi fa sull’isola di Lombok.
 
Papa Francesco, nell'Angelus di domenica 30 settembre, ha espresso «vicinanza alle popolazioni dell’isola di Sulawesi, in Indonesia, colpita da un forte maremoto. Prego per i defunti – purtroppo numerosi –, per i feriti e per quanti hanno perso la casa e il lavoro. Il Signore li consoli e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando a portare soccorso. Preghiamo insieme per i nostri fratelli dell’isola di Sulawesi»

Caritas Indonesia-Karina ha subito attivato un sistema di  informazione nel Paese. “Le sorgenti d’acqua son contaminate e ci sono molti corpi senza vita che aumentano il rischio di epidemie – conferma Yohannes Baskoro, responsabile del programma di Caritas Indonesia – C’è solo una strada per arrivare a Palu City da Mamuju attraverso Pasang Kayu e Donggala ed è trafficatissima di mezzi che cercano di portare soccorso e aiuti. C’è stata inoltre nei giorni successivi al terremoto l’eruzione del vulcano Soputan nella provincia del Nord Sulawesi, non lontano da Manado, a poco più di 800 km da Palu. Le ceneri vulcaniche hanno raggiunto i 4 km di altezza.
 
Il totale dei morti ufficialmente registrati al 9/10/2018 e’ di 2.010 persone, cui si aggiungono quasi 11mila feriti e 671 dispersi. I quasi 75mila sfollati affollano 112 posti di emergenza, mentre altri 8.500 sono stati accolti in altre strutture fuori dalle zone colpite. Sono numeri da grave emergenza umanitaria. Le case distrutte sono piu’ di 67mila, piu’ di 2700 scuole sono inutilizzabili. Il calcolo dei danni materiali non e’ ancora stato fatto, ma saranno molto alti. L’assistenza che proviene dal governo locale e dalle molte Ong indonesiane e’ portata via terra, scortata dalla polizia per evitare disordini, ma anche via aerea e via mare. La corrente elettrica non e’ tornata in tutte le zone e continua ad essere difficile avere carburante, nonostante 15 distributori su 20 siano tornati ad essere operativi.
“Karina/Caritas Indonesia ha inviato sul campo molti operatori che stanno lavorando in coordinamento con i volontari delle Caritas diocesane di Manado e Makassar – racconta padre Banu Kurnianto – per la distribuzione dei beni di prima necessita’. Prepariamo i pacchi per la distribuzione con riso, olio per cucinare, sardine, acqua,coperte, kit igienici e cibo per bambini a Makassar, ove si riesce a comprare queste cose, per poi inviarli a Mamuju con 15 ore di camion scortato. E di li’ ci vogliono ancora 8 ore prima di arrivare alla parrocchia Santa Maria di Palu ove è  situato il nostro magazzino e il punto di emergenza. Abbiamo deciso di prendere in carico una zona di Palu con 2.500 beneficiari che seguiremo per 3 mesi di emergenza nei loro bisogni”.
Negli ultimi 10 giorni si son verificate piu’ di 500 scosse di assestamento, di cui 16 percepite chiaramente dalla popolazione. “Il trauma nei sopravvissuti e’ ancora fortemente presente e si sta facendo assistenza anche su questo -  continua il direttore di Karina/Caritas Indonesia – Ogni giorno che passa ci rendiamo conto dei disastri provocati da questo terremoto: i nostri volontari hanno raggiunto luoghi un po’ periferici portando nuovi aiuti. Le cifre ufficiali a noi sembrano sottostimate. Il coordinamento di alcune Ong indonesiane sostiene che le persone colpite dall’emergenza sono piu’ di 200mila e ci aspettiamo di avere numeri piu’ alti tra i deceduti. La nostra principale delle preoccupazioni maggiori è quella di raggiungere tutte le zone colpite e amministrare gli aiuti disponibili in base ai bisogni”.

Caritas Italiana
sta seguendo l’evoluzione dell’emergenza in coordinamento con Caritas Indonesia con cui collabora direttamente da più di 15 anni nel supporto alle numerose emergenze naturali che colpiscono ogni anno il paese (alluvioni, terremoti, incendi), ma anche in molti progetti di sviluppo per il rafforzamento della resilienza delle comunità locali. Ha espresso vicinanza alla popolazione colpita e stanziato 100.000 euro per i bisogni più urgenti.
 
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Indonesia”) tramite:
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119