Martedì 30 Settembre 2014
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Come si diventa casco bianco con la Caritas   versione testuale


 
le varie fasi per partecipare al progetto

La promozione e l’informazione riguardo al Servizio Civile Nazionale - e il servizio civile all’estero come caschi bianchi in particolare - sono attuate sul territorio a cura delle Caritas diocesane.

1. La candidatura per partecipare ai progetti di servizio civile all’estero inseriti nel Progetto caschi bianchi viene presentata alla propria Caritas diocesana.

2. La Caritas diocesana svolge un primo colloquio con l’aspirante volontario.

3. La Caritas diocesana inoltra la candidatura alla Caritas Italiana, inviando una lettera e il "curriculum vitae" del ragazzo.

4. Un paio di mesi prima della partenza, il candidato segnalato viene ricontattato dalla Caritas Italiana, la quale procede a svolgere un colloquio di pre-selezione.

5. All’uscita del bando, i candidati possono inviare alla Caritas Italiana la domanda formale secondo le modalità previste dal bando stesso. Prima della scadenza la Caritas Italiana propone un corso di pre-servizio durante il quale vengono date informazioni aggiuntive sui progetti e avviene la selezione dei candidati sino ad allora contattati. La domanda formale può essere espletata anche in questa sede.

6. Successivamente alla scadenza del bando, sono convocati i candidati che non hanno partecipato al corso di pre-servizio per completare la selezione.

7. Alla pubblicazione della graduatoria dei volontari destinati alla partenza per la missione all’estero, viene comunicata la data di avvio servizio e del corso di inizio servizio.

Il coinvolgimento delle Caritas diocesane nel progetto caschi bianchi

Per le Caritas Diocesane che non hanno progetti di servizio civile all’estero specifici, i progetti Caschi Bianchi nazionali sono una proposta possibile per i giovani della loro diocesi e una preziosa occasione per costruire percorsi di educazione alla mondialità.

Alle Caritas diocesane viene proposto:

1) La promozione del progetto in diocesi coinvolgendo la pastorale giovanile, l’ufficio missionario e le parrocchie;

2) La partecipazione al percorso di selezione dei candidati, raccogliendo le candidature preliminari e svolgendo un primo colloquio con l’invio, alla Caritas Italiana, del curriculum vitae e di una lettera di presentazione.

3) Durante il periodo di servizio civile, nel mese del rientro intermedio e successivamente al rientro definitivo, la realizzazione, assieme ai caschi bianchi della propria diocesi, di attività di animazione e sensibilizzazione. Questa proposta è fatta anche alle Caritas diocesane da cui provengono i caschi bianchi che non hanno presentato la loro candidatura per il tramite della Caritas diocesana, ma direttamente alla Caritas Italiana.

4) In ultimo viene chiesto alle Caritas diocesane di accollarsi il costo dei viaggi necessari per partecipare ai corsi di formazione realizzati dalla Caritas Italiana e previsti dal progetto (inizio, metà e fine servizio). Le Caritas diocesane possono contattare la Caritas Italiana per avere indicazioni e materiali aggiuntivi.

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