Home Page » Attivita' » Progetti » Italia » Emergenza COVID-19 » L'impegno Caritas » Nei territori » La Provvidenza, in forma di convivio 
La Provvidenza, in forma di convivio   versione testuale
24 marzo 2021

“Convivialità”. Un nome semplice ed evocativo, per un progetto complesso e articolato. Che riguarda un’intera diocesi, quella abruzzese di Chieti-Vasto. Nell’iniziativa sono coinvolti diversi soggetti del territorio, non solo la Caritas diocesana, ma anche diverse associazioni. E la complessità non dipende solo da questo, ma anche dal fatto che il progetto si sviluppa a vari livelli della filiera del cibo e degli aiuti alimentari, dallo lotta allo spreco, con il recupero del cibo in scadenza, alla coltivazione dei prodotti agricoli e alla loro trasformazione, infine alla consegna a domicilio tramite un servizio di catering.
Molteplici, si diceva, i soggetti coinvolti. «La Caritas parrocchiale di Francavilla, per esempio – chiarisce Stefania Menna, referente del progetto per Caritas diocesana –, si preoccuperà di gestire la cucina: metteranno a punto una cucina industriale, dove saranno cotti i prodotti che recuperiamo dalle aziende e che per la scadenza ravvicinata non possono essere messi nei pacchi Caritas. La cucina sarà affidata a cuochi professionisti, ma saranno affiancati da alcune donne ospiti del nostro dormitorio femminile. Un luogo, peraltro, che in un prossimo futuro vorremmo trasformare in un centro diurno, proponendo alle ospiti attività che possano essere utili per un percorso di crescita. Alcune di loro, le più idonee, saranno adeguatamente formate, e dopo un tirocinio avranno la possibilità di essere assunte come aiutanti».
Sia i cibi preparati nella cucina di Francavilla, sia i pacchi spesa per le famiglie in difficoltà verranno distribuiti e consegnati a domicilio alle famiglie in stato di bisogno che vivono nel territorio. Il servizio di consegna a domicilio è stato avviato a causa della pandemia, e ora verrà sviluppato da volontari, chiamati Corrieri della Provvidenza; dotati di appositi furgoncini, provvederanno alle consegne. «In un prossimo futuro il servizio sarà esteso anche alle mense aziendali – aggiunge Menna –. Lo smistamento dei pacchi per la consegna a domicilio sarà invece fatto nel centro di ascolto e di distribuzione (già attivo) di Chieti, struttura che in un prossimo futuro andrà ingrandita».
 
Donne protagoniste
Un altro passo importante per lo sviluppo del progetto è il coinvolgimento della città di Vasto, dove il supporto operativo è fornito dall’associazione “Il Recinto di Michea”, che si occupa di agricoltura e da tempo collabora con la Caritas diocesana. Nel progetto saranno coinvolte donne che provengono dal centro antiviolenza di Vasto; saranno impegnate nella coltivazione dei prodotti agricoli, che poi saranno utilizzati nell’ambito della ristorazione nella cucina di Francavilla. «Il nostro obiettivo – illustra Stefania Menna – è assumere una decina di donne tra quelle che frequentano il dormitorio di Chieti e quelle presenti al centro vittime di violenza di Vasto. Abbiamo pensato di fare qualcosa di concreto soprattutto per quest’ultime: non avendo, spesso, una reale autonomia economica, non possono uscire dalle situazioni di violenza che vivono».
Metà delle donne che saranno coinvolte opereranno nella cucina, metà si occuperanno di agricoltura e di trasformazione dei prodotti nel laboratorio di Vasto. Qui le ospiti del dormitorio e del centro antiviolenza si occuperanno della coltivazione e della trasformazione dei prodotti, mentre i Corrieri della Provvidenza saranno incaricati di portarli a Francavilla, dove saranno utilizzati nella cucina.
Come si diceva all’inizio, il progetto non manca di complessità. La carta vincente è rappresentata, però, da un buon numero di volontari, oltre che dall’appoggio delle associazioni del territorio. La prima fase del progetto è iniziata a febbraio; ora si sta ultimando l’allestimento di ambienti e macchinari, che tra poco dovrebbero essere operativi. Poi si opererà, tutti insieme, volti a un unico scopo. In passato, in una diocesi dal territorio molto ampio, si erano sempre elaborati e condotti progetti separati per Chieti e per Vasto. Questa volta il cammino è comune. Perché la filiera è unitaria, e consiglia unità di intenti e azioni. E perché la comunità ha bisogno di rinsaldarsi, unirsi, compattarsi. E non c’è nulla di meglio, per farlo, che riconoscersi in un obiettivo comune.
 
Maria Assunta Casati