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L’animazione riprende il largo   versione testuale
20 aprile 2021

“Prendi il largo” è un progetto che la Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio ha messo in pista per supportare e potenziare l’azione educativa e di animazione svolta nel territorio. Un’esigenza particolarmente acuta, dopo che i ripetuti lockdown hanno imposto interventi per lo più emergenziali e assistenziali. Doverosi, ma tali da non poter esaurire il significato profondo dell'azione Caritas.
Francesco Millione è il referente del progetto. «La programmazione ha preso il via nel gennaio 2021, ma in realtà c’è sempre stata. Infatti, il supporto socioeducativo, cui si è aggiunta l’animazione, è la linfa di una Caritas diocesana, è ciò che consente di far sbocciare e germogliare risposte, servizi, opere sul territorio. In particolare, questo progetto è stato pensato per supportare e potenziare l’intera azione educativa della Caritas diocesana: un’azione che sottoposta allo tsunami provocato dalla pandemia rischiava di perdere slancio, divenendo marginale e inutile. Gli effetti generati dalla diffusione del Coronavirus e dalle misure per il suo contenimento nell’immediato hanno orientato scelte e fatto destinare molte risorse per attuare risposte operative, spesso emergenziali o di carattere assistenziale, inevitabilmente lasciando più sguarnito il lavoro educativo. Ci siamo resi conto che occorreva porre rimedio, e presto».
Il progetto “Prendi il largo” intende dunque proseguire e rinnovare l’azione mirata di supporto educativo alle categorie più fragili. «Abbiamo deciso – spiega Millione – di non trascurare la scelta di animare (e letteralmente rianimare!) le comunità. Ci tengo a sottolineare che il titolo, “Prendi il largo”, è stato preso dal motto del nostro nuovo vescovo, monsignor Adriano Cevolotto: con esso vogliamo esprimere la fiducia nell’accompagnamento del Signore e dello Spirito alla nostra azione educativa, ma anche la vicinanza con il nostro nuovo pastore, che sta personalmente affiancando la Caritas diocesana nella revisione dell’operato in una chiave sempre più animativa e di supporto alle comunità civili».
 
Si rischia di perdere incisività
Il progetto è articolato e si compone di un ampio ventaglio di azioni, con svariati destinatari. Sono 12 le azioni animative individuate e sostenute dal progetto. «Anzitutto – racconta Millione – l’animazione e l’educazione dei minori in scuole e parrocchie: si sta lavorando, fra l’altro, alla preparazione di tre nuovi pacchetti di proposte didattiche da inserire nei percorsi di Educazione civica, sui temi della sostenibilità, dell’informazione critica e della solidarietà e della cittadinanza attiva. Importante è anche il progetto di sviluppo di comunità presso il quartiere Barriera Farnese (isolati di edilizia popolare) di Piacenza.
E ancora, la formazione e l’accompagnamento del volontariato: ad esempio, sono stati realizzati, in collaborazione con il Csv Emilia, alcuni incontri con gli alunni di un liceo per presentare alcune possibilità di volontariato estivo: complessivamente gli operatori hanno incontrato circa 80 ragazzi. C’è anche lo sviluppo della Mensa della Fraternità in chiave educativa e di animazione: la mensa ha ripreso la propria attività diurna lo scorso autunno, garantendo mediamente il pranzo e una borsa per la cena a 70-80 persone. Importante è poi l’esperienza del Centro estivo minori: calendarizzata nei mesi di giugno e luglio, mirata a ragazzi provenienti da contesti familiari complessi, con scarse possibilità economiche e vulnerabilità. Per gli anziani è stato invece coinvolto il Punto telefonico, servizio storico della Caritas diocesana.
Una delle azioni di “Prendi il largo” comprende servizi per persone sinti, per carcerati, per immigrati. Come per gli altri ambiti, anche in questo caso le restrizioni ai contatti e alle relazioni hanno condizionato l’operatività, benché il progetto abbia consentito di conservare almeno un minimo di presenza, ad esempio in carcere, con il mantenimento del servizio di ascolto, e in alcune strutture informali che accolgono gruppi di stranieri.
Sempre per i giovani, continuano le collaborazioni con il progetto nazionale “Policoro”, con l’accompagnamento dei giovani in servizio civile, attraverso una solida attività di tutoraggio. Si è anche definito un piano di gemellaggi e interventi di solidarietà internazionale. «Infine – conclude Millione – la ritessitura della rete delle Caritas parrocchiali e la formazione dei nostri operatori sono altre azioni concrete e importanti. Si può affermare che, già in questi primi mesi, il progetto “Prendi il largo” sta consentendo di mantenere significative iniziative educative, nonché di valorizzare con nuove sperimentazioni la dimensione animativa, essenza della Caritas diocesana: senza una tale propositività, si rischia di perdere incisività e fedeltà alla propria missione».

Daniela Palumbo