Il titolo de "Il Mattino" del 26 novembre 1980 riprende lo stato d'animo che il presidente Sandro Pertini trasmise nelle dichiarazioni durante la sua visita del 25 e che poi rese pubbliche nel famoso messaggio televisivo del 26. Questi i passaggi salienti:
«Italiane e italiani, sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica. Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione poi dei sopravissuti vivrà nel mio animo.
... Ebbene, a distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari.
È vero, io sono stato avvicinato dagli abitanti delle zone terremotate che mi hanno manifestato la loro disperazione e il loro dolore, ma anche la loro rabbia.
... Quello che ho potuto constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci.
... Nel 1970 in Parlamento furono votate leggi riguardanti le calamità naturali. Vengo a sapere adesso che non sono stati attuati i regolamenti di esecuzione di queste leggi. E mi chiedo, se questi centri di soccorso immediati sono stati istituiti, perché non hanno funzionato?
... A tutte le italiane e italiani, qui non c’entra la politica, qui c'entra la solidarietà umana, tutte le italiane e italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto a questi loro fratelli colpiti da questa nuova sciagura. Perché, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi».