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Mercoledì 20 Novembre 2019
Rotta balcanica: in vista dell'inverno Caritas intensifica gli aiuti ai profughi nei campi in Bosnia ed Erzegovina   versione testuale

L’inverno è ormai alle porte e la situazione migratoria lungo la rotta balcanica – in particolare in Bosnia e Erzegovina – è sempre più drammatica. Sono circa 8.000 i migranti bloccati in Bosnia e Erzegovina, di cui ben 6.000 nella sola area di Bihac (cittadina nel nord ovest della Bosnia che conta circa 30.000 abitanti). Tra di loro, ci sono più di 200 i minori non accompagnati. Provengono da varie aree del mondo in guerra o in profonda crisi, dall’Afghanistan, dall’Africa subsahariana e dal Nord Africa e, nelle ultime settimane, è ripreso l’arrivo di Curdi, Siriani e Iracheni a seguito del riacuirsi del conflitto mediorientale.

Migliaia di persone che sostano in questa area sono prive di qualsiasi supporto. Da un lato le istituzioni stanno riducendo gli aiuti umanitari, addirittura minacciando di sospendere la fornitura di acqua e energia elettrica. Dall’altro le temperature rigide che si registreranno nelle prossime settimane mettono a rischio la loro vita. Anche l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni in Bosnia e Erzegovina ha recentemente affermato che “la situazione potrebbe diventare catastrofica per i migranti perché i rifugiati non potranno resistere al freddo: si rischia il disastro umanitario”.

Nel corso degli ultimi 12 mesi Caritas Italiana, grazie al supporto economico offerto dalla CEI e dalle Caritas diocesane della Lombardia, ha contribuito alla distribuzione di aiuti di emergenza in tutti i campi profughi e le aree a rischio (vestiario, materiale igienico, kit per l’infanzia) e ha rafforzato l’intervento presso il principale campo profughi della zona (campo “Bira” che ospita al momento 1.500 persone) con l’avvio di un Social Cafè per l’intervento psico-sociale e con la creazione di una Lavanderia Sociale per lavare i vestiti e le coperte all’interno del campo. Gli interventi sono stati realizzati in collaborazione con Caritas Bosnia e Erzegovina e con IPSIA-Acli.

L’emergenza in corso richiede di intensificare gli sforzi. 
Da un lato è necessario accrescere l’attenzione delle istituzioni e delle comunità, nazionali ed europee, verso ai problemi e i diritti delle persone che migrano lungo la rotta balcanica. Dall’altro è necessario supportare le persone bloccate in Bosnia Erzegovina attraverso:
- acquisto e distribuzione di capi invernali di prima necessità per le famiglie: coperte, scarpe, abbigliamento invernale;
- sostegno strutturale a servizi per i migranti quali le Lavanderie Sociali e i Social Cafè, come quelli avviati nei campi profughi di Bihac.

Nella risposta di emergenza Caritas come di consueto pone l’accento sull’ascolto e sulla relazione, utilizzando il metodo del Social Cafè: gli operatori e i volontari Caritas distribuiscono ogni aiuto ai migranti sempre insieme a una tazza di caffè (o di tè), per avere l’occasione e il tempo di conoscere le persone che migrano, le loro storie, e per consigliare loro come muoversi e come.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale Europa/ Rotta Balcanica) tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119