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Venerdì 29 Novembre 2019
Arrivati oggi a Roma con Caritas 71 persone nell'ambito dei Corridoi Umanitari della CEI   versione testuale

Sono arrivati all'Aeroporto di Roma Fiumicino, nella prima mattina di oggi, 71 persone provenienti dai campi profughi dell’Etiopia e beneficiarie dei Corridoi Umanitari, finanziati dalla CEI e realizzati da Caritas Italiana, che le accoglierà in nove diocesi, insieme alla Comunità di Sant'Egidio. Tra i beneficiari, originari in particolare del Corno d'Africa, vi sono famiglie e minori (26, tra cui anche neonati) che oggi si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità.

Gli operatori delle Caritas diocesane di Aosta, Asti, Brescia, Pavia, Pescara, Assisi-Nocera Umbra, Torino, Verona e Vicenza, erano presenti all'arrivo per una prima conoscenza e per accompagnarli alla destinazione ultima di accoglienza.
Si tratta per lo più di diocesi che sono alla loro seconda esperienza di accoglienza di beneficiari del Corridoio Umanitario, a testimonianza del positivo riscontro del programma nella comunità di riferimento. Aosta e Pescara sono invece alla loro prima esperienza nel suddetto Programma, pur avendo una robusta esperienza di accoglienza di richiedenti la protezione internazionale e di migranti. Fra le persone arrivate, diversi giovani studenti e laureati, uomini e donne, segnalati peraltro nell’ambito del programma dei Corridoi Universitari (di cui Caritas Italiana è partner insieme a UNHCR e Università di Bologna), che verranno supportati nella prosecuzione dei rispettivi cicli di studio dalle Caritas che li accoglieranno.

L'ingresso di queste persone in Italia è reso possibile grazie al nuovo Protocollo d’intesa con lo Stato italiano, firmato lo scorso 3 maggio dalla CEI (attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes) e dalla Comunità di Sant’Egidio, che prevede l’arrivo di 600 persone nei prossimi due anni, dopo il primo accordo che ha già portato nel nostro Paese 500 rifugiati nel 2017-2018.

Secondo “Oltre il mare”, il primo Rapporto nell'ambito della protezione internazionale sui corridoi umanitari in Italia, presentato il 5 aprile scorso, «nell’ambito del primo Protocollo sui Corridoi Umanitari siglato dalla Conferenza Episcopale Italiana e Comunità di Sant’Egidio, dal novembre 2017 a gennaio 2019 sono entrate in Italia con un visto umanitario un totale di 498 persone. Di tutte le persone accolte sono 15 quelle uscite dal progetto prima della sua conclusione, meno del 3%». «Un numero importante di beneficiari è costituito da minori. Sono infatti 200, ovvero il 41,8% di tutte le persone arrivate in Italia, di cui la maggior parte (58%) bambini sotto i dieci anni, a cui si aggiungono le 7 nuove nascite in Italia, con 5 gravidanze già in essere prima della partenza», precisa il Rapporto.  I beneficiari dei Corridoi Umanitari sono stati distribuiti sul territorio in maniera diffusa e capillare: attualmente sono 47 le diocesi coinvolte in 17 regioni. I Comuni nei quali stanno avvenendo le accoglienze sono 87: il 32% al Nord, il 38% al Centro Italia e il 30% a Sud e nelle Isole.

I Corridoi Umanitari, come anche i programmi di resettlement, rappresentano una via alternativa, sicura e organizzata per chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni, ma anche per chi accoglie, in quanto i beneficiari verranno fin dall’inizio inseriti in percorsi volti all’inclusione. Lo scorso settembre hanno ricevuto per l’Europa il Premio Nansen 2019 per i Rifugiati dell’UNHCR per «aver assicurato a migliaia di rifugiati e persone con esigenze specifiche un canale sicuro per ricevere protezione e la possibilità di ricostruirsi un futuro migliore in Italia».