Emergenza, ricostruzione, riconciliazione: l’impegno della rete Caritas   versione testuale
9 dicembre 2020
Dall’inizio della crisi siriana Caritas Italiana è attiva a sostegno della popolazione locale, in collaborazione con le Caritas di tutti i paesi colpiti dall’emergenza, alcune congregazioni religiose e altre organizzazioni.
L’impegno complessivo, dal 2011 al 2019, ha fruttato la realizzazione di 68 progetti in 9 paesi (oltre alla Siria, anche Libano, Giordania, Turchia, Grecia, Cipro, Macedonia, Serbia e Bosnia-Erzegovina), per un totale di oltre 7,2 milioni di euro stanziati, derivanti da donazioni e dall’otto per mille alla Chiesa cattolica. I programmi in atto e le prospettive per il futuro riguardano principalmente l’aiuto d’urgenza, interventi sanitari, iniziative per la promozione della pace e la riconciliazione, per la riabilitazione socio-economica, per l’accompagnamento e la formazione delle organizzazioni locali.
Nel 2020, in aggiunta, sono stati sostenuti alcuni progetti attuati da Caritas Siria ad Homs, Damasco-Ghouta, Hassake, Lattakia-Tartus, consistenti principalmente in aiuti d’urgenza e assistenza sanitaria. Oltre ai progetti di emergenza, a Damasco si è avviato un programma pluriennale in favore della formazione e dell’impiego lavorativo dei giovani e della loro convivenza pacifica.
L'impegno di Caritas Italiana si inserisce, come detto, nel quadro più ampio degli interventi di Caritas Siria e della rete Caritas negli altri paesi coinvolti dalla crisi. Nel 2019 Caritas Siria ha attuato 15 progetti per oltre 7 milioni di euro, che proseguono nel 2020, portando aiuto in tutto il territorio nazionale a più di 100 mila persone, attraverso la distribuzione di aiuti alimentari, beni di prima necessità e sussidi economici, l’assistenza medica e psicologica, il sostegno all’educazione scolastica e all’alloggio, la protezione dei più vulnerabili (bambini, anziani e donne). Inoltre, la guerra ha provocato 6,6 milioni di profughi rifugiatisi in altri paesi del Medio Oriente e in Europa: la rete Caritas si è attivata in loro favore sin dai primi momenti, offrendo aiuti di urgenza (generi di prima necessità e alloggio), formazione, orientamento sociale e protezione per i più deboli in Libano, Giordania, Turchia, nonché lungo la rotta balcanica, con interventi in Grecia, Serbia (tuttora in corso), Macedonia, Austria, Bulgaria e Bosnia Erzegovina.