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Martedì 25 Maggio 2021
Caritas Trieste   versione testuale
Report "Non ce ne siamo lavati le mani"
   
Il Report "Non ce ne siamo lavati le mani. Persone, comunità e servizi dopo un anno di pandemia" analizza i dati di servizi e progetti della Fondazione diocesana Caritas Trieste onlus, braccio operativo della Caritas diocesana, nel periodo della pandemia, da marzo 2020 ad aprile 2021, mettendoli a confronto con il periodo pre-pandemico, dal 1 gennaio 2019 al 29 febbraio 2020.
  
La finalità del Report, afferma l’Arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi, «oltre ad analizzare numeri e dati, intende scuotere le coscienze di tutti di fronte alla povertà resa ancor più grave e severa dall'avvento della pandemia da Coronavirus. Dietro ai numeri ci sono le persone, fratelli e sorelle fragili e bisognosi, bambini, famiglie, migranti in difficoltà. Il Report è soprattutto il resoconto di una vicenda cristiana d'amore, fatta di fraternità e prossimità come ci chiede spesso Papa Francesco». Tra gli elementi emersi:
  • aumentano le persone supportate, da 5.791 a 6.562 (+13,3%). A queste si aggiungono 235 persone aiutate con regolarità da alcune Caritas parrocchiali e circa 2.000 assistite a domicilio nel periodo del primo lockdown da una rete di 9 parrocchie. I residenti rimangono quelli che ricevono maggiore sostegno (3.095 persone).
  • Le persone che non si erano mai rivolte alla Caritas, i nuovi poveri, sono state 4.561, cioè il 69,9% del totale, 1.000 persone in più rispetto al periodo pre-pandemia.
  • Cresce il numero dei giovani 18-34 anni. Non solo migranti ma +16,0% di residenti con problemi di disoccupazione/inoccupazione.
  • Rispetto alla povertà alimentare, l’Emporio della Solidarietà è il servizio per residenti che ha avuto l’incremento maggiore (+6,9% pari a 1.066 persone), così come il Refettorio ha visto aumentare gli italiani (dal 3,0% al 9,4%).