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Giovedì 3 Marzo 2022
Guerra in Ucraina: la solidarietà della Chiesa italiana   versione testuale

E' comune l’apprensione per quanto sta accadendo in Ucraina, dove purtroppo, come ha sottolineato papa Francesco nell’Angelus del 27 febbraio u.s., la “gente comune che vuole la pace…in ogni conflitto è la vera vittima che paga, sulla propria pelle, le follie della guerra". 
 
“Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni”. Per questo i Vescovi del Mediterraneo - riuniti a Firenze per l’incontro Mediterraneo frontiera di pace - hanno chiesto ad una sola voce pace, esprimendo preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina e hanno fatto “appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi”. 
La  Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana il 28 febbraio ha invitato "a sostenere la raccolta fondi, avviata da Caritas Italiana, per far fronte ai bisogni immediati delle popolazioni vittime del conflitto, chiamando anche alla prossimità con le sorelle e i fratelli ucraini che sono nel nostro Paese. In questa fase è importante non disperdere le azioni ma seguire le indicazioni che Caritas Italiana fornirà in base all’evoluzione della situazione".
 
“In questo momento difficile, c'è un grande bisogno di unità, sostegno, abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli”. Don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, dopo il precipitare degli eventi e l’attacco da parte della Russia rilancia con forza un appello alla solidarietà.  Una situazione drammatica che avrà ripercussioni non solo militari. Molti civili sono e saranno infatti sempre più coinvolti nei bombardamenti che stanno colpendo diverse città del paese. C’è inoltre molta preoccupazione per l’enorme numero di profughi che sta cercando di lasciare le proprie città e le proprie case, per trovare riparo in altre zone dell’Ucraina o nei Paesi confinanti. Le notizie e le immagini raccontano di enormi colonne di cittadini in fuga con le loro auto dalle principali città, inclusa la capitale Kiev. Caritas in Ucraina - grazie anche al sostegno della rete internazionale – è sempre rimasta accanto alla popolazione e ora sta moltiplicando gli sforzi per poter raggiungere quante più persone possibili. “Vi chiediamo di starci vicino con la solidarietà e la preghiera” ha detto Tetiana Stawnychy,  Presidente di Caritas Ucraina, assicurando che al momento tutti gli operatori della Caritas sono illesi e si  stanno prodigando per far fronte all’emergenza.
 
Corale è stata l'adesione all''invito che la Presidenza della Cei ha fatto a tutte Chiese che sono in Italia unirsi in preghiera per la pace aderendo alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri per la conversione dei cuori e per invocare il dono della pace.
È altrettanto importante agire subito per alleviare le sofferenze della popolazione locale. È quanto sta facendo Caritas Italiana, in costante collegamento con le Caritas in Ucraina, in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internationalis. Resta accanto alla popolazione in particolare nelle aree più critiche. Caritas Ucraina ha già sostenuto 815.000 persone dopo la crisi del 2014. Porta avanti gli interventi umanitari attraverso i due centri nazionali di Kiev e di Lviv (Leopoli) e le 36 sedi locali. Solo le Caritas di Kharkiv e Volnovak al momento non sono operative a causa dei pesanti bombardamenti nella regione. In tutto il Paese sta rispondendo all’emergenza con: accoglienza delle famiglie; trasporto verso amici, familiari o centri collettivi per ottenere riparo e sostegno; gestione di centri collettivi per dormire, mangiare, prendersi cura dei bambini. Caritas SPES, con sede centrale a Kiev, ha 29 Centri che sono rimasti attivi e ha allestito altri 11 centri di accoglienza. La maggior parte degli operatori continua a lavorare nella parte ovest e nella parte centrale del Paese, mentre alcuni sono rimasti a Kiev. Stanno fornendo sostegno a circa 2.500 persone, per lo più donne e bambini. È stato attivato un numero verde per rispondere alle diverse richieste d’aiuto che arrivano da ogni parte del Paese. Caritas Spes ha inoltre aperto un proprio ufficio a Varsavia per coordinare in maggiore sicurezza alcuni interventi ed ha stato allestito un magazzino in territorio polacco, vicino al confine con l’Ucraina.
Caritas Italiana, insieme a tutta la rete delle Caritas diocesane, le sostiene anche in questa emergenza, con aiuti concreti e con un ruolo promozionale, con l’invito anche a riflettere sulle cause della guerra e con costante attenzione alle persone. È inoltre accanto e a supporto delle Caritas dei paesi confinanti, per aiutarle nell’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra.
 
Il 3 marzo 2022 Mediafriends ha lanciato una campagna di raccolta fondi a favore della popolazione dell'Ucraina colpita dalla guerra e a sostegno delle iniziative umanitarie della Caritas Italiana. La campagna si svilupperà attraverso tutte le reti televisive, i tg, i programmi radiofonici, i siti internet e i social del Gruppo Mediaset.
 
Caritas Italiana ha avviato una raccolta fondi, mettendo subito a disposizione un primo contributo di 100.000 euro per i bisogni immediati e resta accanto alla Caritas in Ucraina ed alla popolazione tutta. Invita anche alla prossimità con le sorelle e i fratelli ucraini che sono nel nostro Paese, spesso impegnati in servizi di cura nelle nostre famiglie.
 
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Europa/emergenza Ucraina”) tramite:
 
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119