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Mercoledì 11 Febbraio 2015
Ancora morti e feriti tra i civili in Ucraina   versione testuale

E’ l’ennesimo dramma che segna la vigilia del vertice di Minsk, il summit nella capitale bielorussa che dovrebbe auspicabilmente avviare i negoziati di pace tra le parti in causa. 5.350 le vittime dall’inizio del conflitto; 2.300.000 tra sfollati, rifugiati e persone in difficoltà: queste sono le cifre del conflitto che sta infiammando un paese europeo. Una crisi che sembra infinita (vai alla pagina con i precedenti appelli Caritas e alla scheda Paese).
 
Proprio in Europa, che ha ricevuto il Nobel per la pace, un Premio per il suo ruolo nei «progressi nella pace e nella riconciliazione» e per aver garantito «la democrazia e i diritti umani» nel Vecchio continente,  garante della pacificazione del Vecchio Continente. “Gli Stati Europei non possono ignorare questa drammatica tragedia umanitaria e devono rispondere alle conseguenze che nel lungo periodo riguarderanno milioni di persone – soprattutto bambini,” dichiara Andrij Waskowycz, vice-presidente di Caritas Europa e Presidente della Caritas Ucraina.”

L’Europa è davanti ad un bivio oggi e noi allora rivolgiamo un appello accorato, rivolto in modo particolare a coloro che siederanno al tavolo dei negoziati affinché si trovi una soluzione che possa far cessare al più presto quella che Papa Francesco ha dichiarato  “questa orribile violenza fratricida", e si faccia ogni sforzo per raggiungere un’intesa. Probabilmente l’incontro di oggi  sarà solo la prima tappa di un lungo percorso, ma è importante che suggelli l’inizio del  processo di pace,  che fermi  venti di guerra peggiori e  congeli il conflitto.
 "Fratelli e sorelle – continua Papa Francesco - quando io sento le parole 'vittoria' o 'sconfitta' sento un grande dolore, una grande tristezza nel cuore, non sono parole giuste, l'unica parola giusta è 'pace', questa è l'unica parola giusta".

Chiediamo quindi alle nostre comunità, a fianco delle tante donne e uomini ucraini che vivono in Italia con le comunità dell’Ucraina di pregare in queste ore a fianco del popolo Ucraino, con le parole del Santo papa Giovanni Paolo II Parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi e onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa…” “Concedi al nostro tempo giorni di pace

Non si abbandoni, per nessun motivo, il tavolo delle trattative”, sottolinea don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana e, allo stesso tempo, “noi non cesseremo di pregare, per nessun motivo”.