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I soggetti della formazione   versione testuale
Il PIF si concretizza in una molteplicità di azioni formative che potranno essere promosse e realizzate da diversi soggetti del sistema formativo Caritas: 
- dalla Caritas Italiana
- dalle Delegazioni regionali
- dalle Caritas Diocesane
- dalle Caritas Zonali/Parrocchiali.
Con il PIF ciascuno di questi livelli potrà proseguire la realizzazione delle proprie iniziative formative, ma aumenta la possibilità di sviluppare collaborazioni strategiche e di vedere le proprie iniziative collocate in un quadro complessivo ed integrato di investimento sulle capacità di realizzare identità e mandato Caritas:
la Caritas Italiana può predisporre e realizzare iniziative formative proprie ma anche dare vita a iniziative formative in collaborazione con le Delegazioni regionali e/o Caritas Diocesane, privilegiando aree di bisogni formativi connessi a nuovi sviluppi dell’agire delle Caritas, a nuovi bisogni sociali su cui intervenire, a nuove esigenze di competenze tecniche da porre al centro dell’attenzione
le Delegazioni Regionali, così come le Caritas Diocesane, possono proseguire nello sviluppo delle loro iniziative formative e possono utilizzare lo staff formativo della Caritas Italiana come supporto consulenziale e metodologico
la Caritas Italiana mette a disposizione sussidi tecnici e strumenti per l’azione formativa valorizzando quanto prodotto a livello di Delegazioni Regionali e Caritas Diocesane
le Caritas Diocesane, con il supporto della Caritas Italiana e delle Delegazioni regionali, possono costruire e sviluppare esperienze di formazione congiunta.
Per sviluppare e implementare il PIF nei prossimi anni avranno un ruolo di servizio, delicato ed impegnativo, i formatori che operano nella rete Caritas.
 
A partire dall’anno pastorale 2016-2017 è stata avviata la Comunità Professionale dei Formatori Caritas che nasce come spazio di confronto e formazione continua per le persone impegnate nella progettazione e conduzione di proposte formative all’interno della Caritas in Italia.
La comunità professionale è orientata a svilupparsi come comunità di pratiche, per incrementare la qualità delle offerte formative nelle diocesi e nelle delegazioni. Inoltre potrà anche stabilizzare lo sviluppo del PIF, delle sue interconnessioni con i Piani Regionali di Formazione e standardizzare alcune pratiche ad esso correlate.
I formatori aderenti alla comunità -nel rispetto del loro mandato diocesano e/o regionale e tenuto conto del loro carico di lavoro a livello territoriale- potranno cooperare tra loro e con la Caritas Italiana per:
accompagnare e supportare le richieste di formazione locali mettendo a disposizione la propria specifica professionalità e i dispositivi (contenuti, metodi, strategie, …) condivisi nella comunità professionale
dare visibilità e diffusione alle buone prassi operative sul territorio.