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Giovedì 2 Novembre 2017
Caritas Vicenza   versione testuale
Con il freddo, riparte la macchina del ricovero invernale
   
È pronto a riaccendere i motori il servizio che la Caritas Vicentina ogni inverno predispone a Vicenza per le persone senza casa. Le attività anti-freddo sono iniziate mercoledì 1 novembre. Un servizio complesso, quello realizzato nelle due strutture di via Pasi (Casa Santa Lucia) e contrà Torretti (Casa San Martino), che però è fatto prima di tutto di volti e di storie. Anzitutto, i volti degli ospiti: giovani e meno giovani, di diverse nazionalità. E poi, i volti degli operatori e quelli dei volontari.
   
Casa San Martino in contrà Torretti è il dormitorio, Casa Santa Lucia in via Pasi 8 offre invece mensa, segretariato sociale, docce, laboratori occupazionali e lavanderia. La prima, che può ospitare fino a 65 persone, nel 2016 ha offerto 16.373 pernottamenti a un totale di 364 persone (comprese 9 donne, la cui sistemazione notturna è avvenuta però presso l’albergo cittadino). Mediamente a Casa San Martino sono state ospitate 46 persone per notte, ma nei giorni più freddi dell’anno tutti i posti risultano occupati. 1600 le coperte distribuite alle persone che, pur non avendo un luogo dove dormire, non potevano o volevano dormire a Casa San Martino.
     
Casa Santa Lucia, grazie a moltissimi volontari, ha distribuito invece nel 2016 ben 26.441 pasti caldi. Qui tre operatori e 14 volontari (spesso ex ospiti) incontrano quotidianamente i senza casa, promuovendone un percorso, se possibile, di integrazione sociale (593 le persone accompagnate l’anno scorso.
   
I numeri del 2016 del volontariato svolto a Casa San Martino e Casa Santa Lucia sono uno spaccato di gratuità: 511 volontari sono stati impegnati l’anno scorso nei diversi servizi a Casa Santa Lucia e Casa San Martino, mentre 53 gruppi hanno preparato e distribuito i pranzi e le cene, per un totale di altri 520 volontari. Complessivamente, quindi, ben 1.031 volontari hanno donato gratuitamente un totale di 39.216 ore di volontariato (107 ore per ogni giorno dell’anno). 
       
La “macchina” del ricovero notturno come sempre sta in piedi grazie a loro. Provenienti da tutta la diocesi, dopo un incontro di formazione e conoscenza preliminare (necessario per la delicatezza del servizio e la complessità delle vicende umane degli ospiti), garantiscono a turno tutti i diversi servizi, come la mensa, l’accoglienza, la relazione e la presenza notturna.