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Giovedì 12 Settembre 2019
Caritas rinnova il suo impegno per l'ambiente   versione testuale
Caritas Italiana aderisce alla coalizione per il disinvestimento dai combustibili fossili, insieme ad altre 14 istituzioni cattoliche – tra cui la Conferenza Episcopale delle Filippine, l'Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa Orientale e le Caritas di Singapore, Australia e Norvegia, e sette istituzioni protestanti – tra cui la Chiesa Riformata Unita del Regno Unito, la Cattedrale Episcopale di St.Mary ad Edimburgo, ed il Sinodo della Chiesa Riformata Unita del Wessex, Regno Unito.

L'annuncio è stato dato nell’ambito del summit Financing the Future che si è svolto il 10 e 11 settembre in Sud Africa. Il vertice è stato dedicato alla discussione su come accelerare gli investimenti nell’economia pulita. Tra gli ambasciatori mondiali del summit anche il futuro cardinale mons. Jean-Claude Hollerich, Arcivescovo del Lussemburgo e Presidente della Comece (la Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea), che ha affermato come sia «importante fare ciò che possiamo per preservare il Creato dalle devastazioni del cambiamento climatico indotto dall'avidità».

Con queste adesioni ed altre provenienti dal mondo laico, si raggiunge un nuovo traguardo. Il disinvestimento dai combustibili fossili ora è stato scelto da istituzioni con 11 trilioni di dollari in patrimonio, da un punto di partenza di 50 miliardi di dollari appena cinque anni fa. Le istituzioni religiose,  cattoliche e non, costituiscono il numero maggiore di entità che fanno parte di questo movimento mondiale Le cattoliche in particolare sono 150 su un totale globale di più di 1.100 istituzioni.

«L’impegno di Caritas Italiana nel disinvestimento dai combustibili fossili, già anticipato in occasione della Giornata per la Custodia del Creato del 1° settembre scorso - spiega il Direttore, don Francesco Soddu - si colloca nel solco di quell’ecologia integrale richiamata più volte da Papa Francesco e muove dalla convinzione che nel mondo tutto è intimamente connesso. Così “un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (Laudato Si’ n. 49). Un impegno dunque in primis di carità, che risponde al mandato statutario di rimuovere le cause della povertà per essere parte attiva di una Chiesa “ponte”,  situata e incarnata in storie, territori e culture diverse, capace di vivere la missione come diakonìa, come servizio disinteressato a ogni persona e gruppo umano, con particolare attenzione a due grandi fragilità del mondo odierno: i poveri e l’ambiente».