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Lunedì 18 Maggio 2020
ECONOMIA SOCIALE NEI BALCANI: un metodo per superare l'assistenzialismo   versione testuale

A partire dal 2015, Caritas Italiana ha promosso e sostenuto lo sviluppo dell'economia sociale nell'area balcanica, a fronte di bisogni conseguenti le crisi del 2008 e del 2011. Oltre 80 imprese sociali (qui è disponibile una mappa)  si sono sviluppate in 5 anni in 8 Paesi: Albania, Bosnia Erzegovina, Grecia, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Bulgaria. In esse vi lavorano persone con disabilità fisiche, o con disturbo mentale, madri sole o donne vittime di violenza, minoranze, comunità delle periferie o delle aree rurali piu disagiate.
 
I settori coinvolti rientrano nei temi oggetto dell’Enciclica Laudato si’: ambiente, sostenibilità, agricoltura sociale, manifattura, tessile, servizi alla persona. L'economia sociale, oltre a dare un prezioso contribuito alla lotta contro la povertà e la crisi economica 2008 - 2011, ha permesso di promuovere forme innovative di inclusione sociale, stimolare uno sviluppo economico sostenibile ed equo, tutelare il territorio e valorizzare l'ambiente. E' stata dunque una risposta concreta, positiva e ad alto impatto che contrasta in modo netto l’assistenzialismo, formando nuova cultura e nuove competenze; l'economia sociale è stato un metodo che ha creato connessioni e collaborazioni significative in una regione tradizionalmente conosciuta per i suoi conflitti.
 
Caritas Italiana sta continuando a promuovere l'economia sociale nei Balcani attraverso diverse progettualità:
  • progetto Elba (Emergenza Lavoro nei Balcani), avviato nel 2015 per la promozione dell'economia sociale nel Sud Est Europa;
  • progetto europeo Societies (Support Of CSOs In Empowering Technical skills, Inclusion of people with disabilties and Eu standards in South east Europe), per il supporto alle associazioni e imprese sociali che si occupano di persone con disabilità e problemi di salute mentale;
  • progetto Erasmus Plus Employ Yourself, per la promozione dell'economia sociale come strumento di promozione dell'inclusione sociale e lavorativa dei giovani;
  • progetto Erasmus Plus Earth (Empowering young in the field of agro eco and rural tourism), per la promozione dell'economia sociale giovanile nei settori dell'agroturismo e dell'ecoturismo;
  • progetto europeo Power (Creating new opportunities for work, employment and professional rehabilitation of persons with disabilities) per la promozione dell'inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità nell'area transfrontaliera tra Bosnia Erzegovina e Montenegro.
Le attività principali sostenute attraverso i suddetti progetti sono: formazione di operatori Caritas e di imprenditori sociali; scouting e scambio di buone prassi; sostegno finanziario alle migliori idee di impresa sociale; attivazione di internships per le persone vulnerabili dentro le imprese; creazione di una rete di imprese sociali nella regione; advocacy per una legislazione piu adeguata in tema di economia sociale. 
 
Per approfondimenti sono disponibili on-line: 
Purtroppo da marzo 2020, l'epidemia di Covid-19 ha iniziato a diffondersi anche in tutta la regione balcanica, portando i Governi locali a introdurre misure molto rigide per frenare la diffusione del contagio: chiusura delle scuole e delle attività economiche, divieto di libera uscita o di movimento per la popolazione, coprifuoco per gli anziani, chiusura dei confini.Questa nuova crisi sanitaria sta compromettendo tutto il fragile processo di ripresa dell'economie locali e la sopravvivenza stessa delle 80 imprese sociali attivate.
 
Migliaia di lavoratori e lavoratrici non solo rischiano di perdere il proprio lavoro ma di ripiombare nell'oscurità dell'esclusione sociale da cui stavano uscendo. C'è bisogno di un intervento straordinario di supporto all'economia sociale nei Balcani per non perdere tutto ciò che è stato costruito. Le imprese sociali promosse in questi anni nella regione sono infatti per lo piu start-up o piccole imprese ancora fragili per resistere da sole a una crisi di questa portata. Le persone vulnerabili che vi lavorano rischiano di vedere svanire il proprio percorso di riabilitazione, re-inclusione, e riscatto sociale. 
 
Come già avvenuto dopo la crisi economico-finanziaria del 2007-2008, se adeguatamente sostenuta l'economia sociale può diventare anche oggi una forza anti-ciclica per affrontare la crisi – una crisi non solo sanitaria, ma anche economica, sociale e ambientale che sta colpendo l’Europa. Se si riconosce un ruolo significativo all’economia sociale nei programmi post-emergenza in tutta Europa, sarà piu facile raggiungere insieme l’obiettivo di una “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva“.
 
Per ulteriori informazioni puoi contattare: europa@caritas.it
 
Per aiutare a sostenere l'economia sociale nei Balcani, è possibile donare in questo modo, causale "Europa/Economia Sociale".