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Giovedì 22 Ottobre 2020
Caritas Trieste   versione testuale
Flash Report 4: "Tempo di responsabilità. Osare e prendersi cura"
   
Sono trascorsi ormai sette mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19. La Chiesa di Trieste propone un’analisi approfondita sui bisogni del territorio e le risposte fornite attraverso i servizi già in essere e all’attivazione di nuovi servizi allestiti ad hoc in considerazione del cambiamento delle fasi dell’epidemia.
   
All’evidente rischio di un peggioramento della situazione economica, si aggiunge la preoccupazione dell’approccio psicologico della popolazione a una situazione imprevedibile, poco chiara che talvolta si manifesta in misure apparentemente contraddittorie, alla difficoltà di dover ripensare alla propria quotidianità e alle relazioni, tanto da sviluppare forme di malessere e resistenza che possono sfociare in depressioni generate da incertezza per il futuro, solitudine e paura o al contrario nel negazionismo. 

Tra gli elementi emersi in questo numero del Flash Report "Tempo di responsabilità. Osare e prendersi cura" (disponibile online su www.caritastrieste.it) si segnalano: 
  • Un aumento percentuale del numero dei residenti che accedono al servizio del refettorio (passando dal 3,6% all’8,6%). Il dato segnala una possibile crescita della povertà assoluta. 
      
  • La crescita delle accoglienze di persone residenti inviate dai Servizi Sociali del Comune di Trieste passando da 70 a 129 accoglienze, dovuto alla maggiore disponibilità dei posti in accordo con il Comune che ha fatto la scelta di organizzare un sistema che vada oltre l’emergenza.
      
  • La ripresa dei servizi di ascolto in carcere, che erano stati sospesi durante la pandemia, creando un vuoto di presenza e di momenti di confronto che talvolta è stato fatto presente attraverso le lettere che i detenuti hanno inviato in Caritas.
      
  • Le nuove attività di formazione rivolte a chi si prende cura delle persone fragili che passano nei servizi Caritas, partendo dall’organizzazione di webinar sui “Bambini invisibili. I figli della tratta” e della mostra collegata. 
       
  • Il desiderio di dare voce a realtà del territorio e della Chiesa di Trieste che in questi mesi hanno continuato ad essere attivi sul territorio.