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Giovedì 12 Novembre 2020
Libano, si aggrava la crisi socio-economica: al via un nuovo programma Caritas   versione testuale

A tre mesi dall’esplosione che ha sconvolto la capitale libanese, che ho provocato oltre  200 morti, 300.000 sfollati e 7.000 feriti, la crisi economica, sociale e politica in cui versa il paese si fa ogni giorno più grave. Ai  danni materiali, stimati in oltre 10 miliardi di dollari provocati dall’esplosione, si sommano una crisi finanziaria senza precedenti, l’alto numero di rifugiati che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità e la pandemia di covid-19 tornata a crescere mettendo a dura prova le fragili strutture sanitarie molte delle quali ancora danneggiate dall’esplosione.   Il tasso di inflazione ha raggiunto livelli insostenibili con aumento del 364% dei prezzi dei generi alimentari rispetto all’anno passato, più della metà della popolazione è in condizioni di povertà, un libanese su tre è senza lavoro, quota che sale a oltre il 40% per i giovani.

La macchina dei soccorsi coordinata dalle autorità locali è in piena attività e le agenzie umanitarie di tutto il mondo si sono mosse per rispondere all’emergenza. Tuttavia, al di là dei bisogni immediati, vi è un enorme bisogno di sostegno nel medio e lungo periodo per la ricostruzione e la riattivazione delle attività produttive.

Caritas Italiana si è prontamente attivata (vedi scheda interventi Caritas Italiana).
Grazie alle donazioni ricevute e a un contributo di 1 milione di euro dai fondi otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, ha ampliato il sostegno a Caritas Libano che, dopo un primo piano di aiuti che ha raggiunto più di 85.000  di persone con cibo, generi di prima necessità, assistenza sanitaria e sostegno psicologico grazie alla mobilitazione di centinaia di volontari, ha lanciato due nuovi programmi per i prossimi 18 mesi. Il primo, in corso ha l’obiettivo di raggiungere circa 7.000 famiglie, 36.000 persone, con aiuti alimentari,  generi di prima necessità, fornitura di energia elettrica con sistemi fotovoltaici ricaricabili, vaccinazioni,  dispositivi di protezione anti-covid-19, strumentazione digitale per la didattica a distanza, riparazione di abitazioni, ripristino di attività commerciali danneggiate dall'esplosione. Il secondo programma al via in queste settimane, contiene una serie di ulteriori interventi  per le famiglie in povertà colpite dalla crisi economica e per i rifugiati che rischiano di cadere vittime di abusi e violenze, ricorrendo per sopravvivere a prostituzione, accattonaggio, lavoro minorile, microcriminalità. I rifugiati siriani in particolare sono i più esposti, dato che nove famiglie su dieci sono indebitate. L’aiuto offerto da Caritas  consiste nell’attivazione di team di operatori per l’ascolto e la presa in carico di persone in condizioni di povertà o vittime di abusi con l’erogazione di sussidi economici e percorsi di accompagnamento personalizzati. A ciò si aggiunge l’accoglienza presso case protette di donne con figli minori vittime di violenza con accesso a servizi di consulenza psicologica, sociale e legale. A questo si aggiunge la prosecuzione del progetto “Giovani impegnati per la pace”  per la ricomposizione dei legami comunitari, la coesione sociale e la pace, tramite il coinvolgimento e la formazione dei giovani.

Papa Francesco invitando tutti lo scorso 4 settembre a una giornata di preghiera per il Libano, ha lanciato un accorato appello alla ricostruzione e alla speranza, esortando ad essere “vicini anche con l’impegno concreto della carità”.  Caritas Italiana, aderendo pienamente a questo invito, lo rilancia auspicando un’ampia partecipazione solidale a sostegno della popolazione del Libano colpita come non mai da crisi plurime i cui effetti si protrarranno purtroppo nel lungo periodo.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n.347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Emergenza Libano”) tramite:

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119