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Martedì 25 Gennaio 2022
Isole di Tonga, continua l'impegno Caritas   versione testuale

Sono ancora poche le notizie che provengono dal Pacifico, circa la situazione delle popolazioni colpite dallo tsunami del 15 gennaio, a seguito dell’eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha'apai. I primi soccorritori, giunti diversi giorni dopo il disastro, hanno confermato una situazione molto grave, dove l’84% dell’intera popolazione di Tonga (che conta 105mila abitanti) sarebbe stata in qualche modo colpita. Una stima iniziale parla di 12 mila famiglie in crisi alimentare: secondo i dati del più recente censimento questo equivarrebbe a circa 68 mila persone. Tutti i settori dell’agricoltura, incluso l’allevamento e la pesca, hanno sofferto sostanzialmente, mentre il governo ha sconsigliato il consumo di pesce. Ma la massima priorità sembra essere ancora quella dell’accesso all'acqua potabile, con stime fino a 50.000 persone colpite. La fornitura d'acqua della città di Nuku'alofa è sicura da bere, ma la maggior parte della gente ora si affida all'acqua in bottiglia. Le autorità tongane hanno consigliato ai residenti di astenersi dal bere acqua piovana fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni. 

La conta delle vittime è fino ad ora fortunatamente limitata, ma il paese è coperto da un fitto strato di cenere vulcanica e molte delle isole dell’arcipelago sono state completamente ricoperte dalle onde, e per una valutazione definitiva sarà necessario aspettare notizie dalle aree più remote. Si teme per il diffondersi di problemi respiratori proprio a causa delle polveri ancora sospese in aria. Le poche informazioni che circolano sui media internazionali parlano di una giornata tranquilla interrotta dal rumore dell’esplosione, dall’apparizione di un altissimo pennacchio di fumo e dal veloce andamento delle onde dell’oceano che si ritirano prima di lasciare spazio in pochissimi minuti a onde che hanno raggiunto in alcune zone 15 metri di altezza. 

Le comunicazioni con Caritas Tonga non sono ancora state completamente ripristinate. Caritas Nuova Zelanda ha affidato un telefono satellitare a un volo della NZ Defence Force il 21 gennaio. Caritas Tonga dispone di materiale pre-posizionato, inclusa un'unità di purificazione dell'acqua, taniche, kit per l'igiene, secchi e rubinetti per l'acqua, 1.000 kit per l'igiene e 1.000 kit di primo soccorso. Si è ancora in attesa di conferma della distribuzione da parte di Caritas Tonga.  Ma il sito di Matangi Tonga, il più importante sito di news dell’arcipelago, tornato on-line una settimana dopo l’avvenimento ci ricorda però qual è la vera sfida per la sopravvivenza del paese: le Tonga sono infatti uno dei paesi più esposti al mondo al cambiamento climatico, e uno studio recente mostra che con un metro di aumento del livello del mare, il 25% degli edifici, l'11% delle strade, il 16% delle fonti di approvvigionamento idrico e il 29% dell'infrastruttura energetica andrebbero persi in modo permanente.

Caritas Italiana manifesta vicinanza alla Caritas locale e, in collegamento con la rete internazionale, si è attivata per sostenerne gli interventi in favore di quanti sono stati colpiti da questa emergenza.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Oceania- Emergenza Tonga”) tramite:
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119