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Pace / diritti   versione testuale
"Il fine ultimo di ogni società umana rimane la pace, tanto che si può ribadire che «non c’è alternativa alla pace, per nessuno».[1] Non c’è alcuna alternativa sensata alla pace, perché ogni progetto di sfruttamento e supremazia abbruttisce chi colpisce e chi ne è colpito, e rivela una concezione miope della realtà, dato che priva del futuro non solo l’altro, ma anche se stessi. La guerra appare così come il fallimento di ogni progetto umano e divino: basta visitare un paesaggio o una città, teatri di un conflitto, per accorgersi come, a causa dell’odio, il giardino si trasformi in una terra desolata e inospitale e il paradiso terrestre in un inferno. E a questo io vorrei aggiungere il grave peccato di ipocrisia, quando nei convegni internazionali, nelle riunioni, tanti Paesi parlano di pace e poi vendono le armi ai Paesi che sono in guerra. Questo si chiama la grande ipocrisia.
 
La costruzione della pace, che la Chiesa e ogni istituzione civile devono sempre sentire come priorità, ha come presupposto indispensabile la giustizia. Essa è calpestata dove sono ignorate le esigenze delle persone e dove gli interessi economici di parte prevalgono sui diritti dei singoli e della comunità. La giustizia è ostacolata, inoltre, dalla cultura dello scarto, che tratta le persone come fossero cose, e che genera e accresce le diseguaglianze, così che in modo stridente sulle sponde dello stesso mare vivono società dell’abbondanza e altre in cui molti lottano per la sopravvivenza."
 
 
Le parole di Papa Francesco ai Vescovi del Mediterraneo rappresentano una sintesi efficace di quanto deve essere posto in cima alla priorità di ogni azione da parte di tutti. E anche delle contraddizioni di chi invoca la pace da una parte contribuento alla sopravvivenza di un sistema di ingiustizia che produce conflitti, e dove paesi 'pacifici' producono le armi che vengono usate nei paesi più poveri. Ma deve essere anche notata che l'assenza di guerra non è sufficiente a garantire una pace positiva, dove la dignità di ogni persona è salvaguardata, e dove lo sviluppo sociale ed economico è fondato sui diritti fondamentali di ognuno.
 
L'attenzione di Caritas Italiana all'insieme di queste tematiche si articola su tre direttrici:
  • in primo luogo l'attenzione alle zone di conflitto ed in primo luogo alla Siria oggetto di una campagna specifica: Siria amata e martoriata
  • oltre ai conflitti più noti, la 'terza guerra a pezzetti' (per usare l'efficace espressione di papa Francesco) si combatte in tantissimi scenari lontano dai riflettori: sono i 'conflitti dimenticati' che un sito web dedicato, animato da Caritas Italiana insieme a Pax Christi, contribuisce a riportare all'attenzione dell'opinone pubblica.
  • Caritas Italiana è inoltre attiva nell'elaborazione di documenti di analisi, per approfondire temi collegati ai conflitti e come esse vengano percepiti nell'opinione pubblica. Lo strumento principale è il rapporto sui conflitti dimenticati, pubblicato ogni 3 anni circa con la collaborazione di studiosi e ricercatori. Devono essere anche citati numerosi Dossier con Dati e Testimonianze, su temi attinenti alla pace e al conflitto, ai diritti, alla partecipazione democratica.
Una proiezione molto significativa dell'impegno di Caritas Italiana nell'ambito della Pace e dei Diritti è nell'impegno con il Servizio Civile.
 
 

Per maggiori informazioni: areainternazionale@caritas.it