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nazionale
migramed semplicemente posizionati in manie- giati. In proposito, un sistema d’asilo
ra strategica lungo le rotte migratorie. “regionale” tra stati della riva sud del
Nel quadro di questa strategia, in- Mediterraneo, è una strategia già al-
trecciata in modo spesso ipocrita con l’opera, ad esempio mediante il crite-
le politiche di cooperazione, molti pae- rio dello “Stato terzo sicuro”, in cui
si della sponda sud del Mediterraneo espellere il richiedente asilo che non
hanno assunto un ruolo politico sem- abbia ottenuto lo status di rifugiato, o
pre più rilevante. In questo modo l’Eu- mediante la creazione nei paesi di
ropa – terra dei diritti umani e dello transito di “zone di protezione interna-
stato di diritto, secondo il suo stesso zionale” dove offrire assistenza umani-
Trattato fondativo – finisce però per taria. L’intenzione dichiarata è aprire in
creare “spazi di extraterritorialità” in futuro “centri per l’asilo” nei paesi con-
tutta l’area sud del Mediterraneo: spo- finanti, in cui trattenere i richiedenti ed
stando le proprie frontiere, sposta an- esaminarne le loro richieste prima che
che quelle dei diritti, nella misura in cui giungano nello spazio europeo. La “di-
si avvale della collaborazione di paesi mensione esterna” dei controlli si av-
di transito governati da regimi dittato- vale, da ultimo e sempre più frequen-
riali, o che non rispettano pienamente temente, anche dei “respingimenti” in
i diritti umani. È il caso della Libia, che mare, vietati sia dalla Convenzione di
tra l’altro non riconosce il diritto d’asi- Ginevra del 1951 che dalla Convenzio-
lo, ma anche di Egitto o Tunisia. ne europea dei diritti dell’uomo.
Gli accordi di riammissione e di coo-
perazione tra polizie, svolgono una Senza dover rischiare la vita
Frontiere funzione chiave nella strategia europea Da questo scenario è nata l’esigenza di
di esternalizzazione dei controlli, mira-
una riflessione condivisa fra Caritas
del Mediterraneo. Ne è scaturito un
te come sono ad arrestare il flusso di
esternalizzate AP PHOTO / ITALIAN NAVY , HO migranti in partenza e a facilitare le documento di posizionamento delle
Caritas di Migramed. Esso apprezza la
espulsioni. I paesi dell’Europa dell’est,
risoluzione adottata (il 23 ottobre
interessati ad accreditarsi come partner
credibili verso l’Ue in vista di un loro
2013) dal parlamento europeo, la qua-
(eventuale) ingresso, accettano la riam-
prevede alcuni strumenti che consen-
missione dei propri cittadini in modo le ribadisce che “la legislazione dell’Ue
l’ingresso va protetto unilaterale. I paesi ai quali l’Unione ha tono il rilascio di visti umanitari” e so-
stiene che “l’ingresso legale nell’Ue è
meno o nulla da offrire, invece, spesso
non accettano la firma di simili accordi, preferibile all’ingresso irregolare, il
se non in cambio di facilitazioni sui vi- quale presenta maggiori rischi, anche
di Manuela De Marco mmigrazione, asilo, traffico di eliminare progressivamente i controlli riscontro una carenza di condivisione sti, di aiuti allo sviluppo o di concessio- con riferimento alla tratta di esseri
ni economiche. Spesso, le “condiziona-
umani e alla perdita di vite umane”: da
alle frontiere interne e a introdurre un
esseri umani. È stato il menù di
degli approcci “positivi” e di regola-
SCAMPATI ALLE ACQUE I Migramed, l’evento annuale – regime di libera circolazione per i cit- mentazioni ispirate a una visione com- lità” degli aiuti allo sviluppo servono a queste premesse, nasce l’invito alle
Un barcone da pesca stipato svoltosi nel 2014 ad Atene, a me- tadini degli stati firmatari, ha preso plessa e multi-dimensionale, non solo indurre i paesi a firmare accordi di coo- istituzioni europee a favorire e soste-
di migranti riceve aiuto da una barca tà giugno – promosso da Caritas corpo un “dispositivo confinario” che securitaria, del fenomeno migratorio. perazione economica che includano nere forme di ingresso protetto per i
a motore della Marina italiana, Italiana per far dialogare le Caritas delle ha ridisegnato i meccanismi nazionali una “clausola di riammissione”. migranti, al fine di poter raggiungere
inviata da una nave impegnata sponde nord e sud del Mediterraneo, e sovranazionali di controllo delle Spazi di extraterritorialità Il processo di esternalizzazione e de- l’Europa senza doversi affidare ai traf-
nell’operazione Mare Nostrum
insieme a Caritas Europa e Caritas In- frontiere e avviato un processo di Le frontiere dell’Unione si vanno dun- localizzazione dei controlli sta interes- ficanti e rischiare la propria vita.
ternationalis. Tra i temi affrontati dai “esternalizzazione” di tali controlli. que di fatto rapidamente spostando sando anche i luoghi di “trattenimen- Ingresso protetto, un’opzione per
L’Europa gestisce rappresentanti di 21 paesi e 30 diocesi Sotto la pressione degli accordi di oltre i confini geografici degli stati to” degli immigrati: centri di perma- dare concretezza a quanto ha scritto
i flussi immigratori italiane, cruciale è stata la riflessione su Schengen, nella normativa comunita- membri, in virtù di una politica mi- nenza temporanea, di identificazione papa Francesco nel messaggio per la
privatizzando politiche e strumenti che le istituzioni ria su immigrazione e asilo si sono svi- gratoria fortemente improntata allo ed espulsione, zones d’attente, removal Giornata mondiale del migrante e del
ed esportando in paesi europee dovrebbero attivare per garan- luppate in modo evidente due anime sviluppo della cosiddetta “dimensio- centressi stanno trasferendo in una cin- rifugiato 2014: «Lavorare insieme per
circostanti, tramite tire un arrivo sicuro delle persone dai tra loro opposte: sicurezza contro inte- ne esterna”, ovvero al trasferimento tura di stati cuscinetto, a sud ed est un mondo migliore richiede il recipro-
vari meccanismi, paesi terzi. In altre parole, le cosiddette grazione. L’armonizzazione normativa delle funzioni di controllo a soggetti dell’Ue, che costituiscono l’ultima tap- co aiuto tra paesi, con disponibilità e
le procedure “procedure di ingresso protetto”. tra gli stati europei è finora avvenuta privati, come le compagnie di traspor- pa delle migrazioni verso i nostri paesi. fiducia, senza sollevare barriere insor-
Questa tendenza interessa anche il
Negli ultimi trent’anni, l’Unione
di controllo e rimpatrio. europea è stata protagonista e pro- pressoché esclusivamente “in negati- to, o a stati esterni allo spazio euro- tema dell’asilo e la condizione dei rifu- montabili. (…) gli squilibri socio-eco-
vo”, ovvero con la diffusione di pratiche
peo, candidati all’ingresso nell’Ue o
nomici e una globalizzazione senza re-
Chi cerca rifugio, motrice di una “gestione” del fenome- repressive e di standard di diritti al ri- gole (…) sono tra le cause di migrazioni
però, non deve no migratorio sempre più intensa e in basso: la pratica dell’espulsione o al- L’ingresso legale è preferibile all’ingresso in cui le persone sono più vittime che
rischiare la vita. chiave sempre più securitaria. Con la lontanamento costituisce il filo rosso irregolare, il quale presenta più rischi: protagonisti. Nessun paese può affron-
Da Atene, documento creazione, nell’Europa occidentale, che unisce gli accordi di riammissione, le istituzioni sostengano forme di ingresso tare da solo le difficoltà connesse a
delle Caritas dello “Spazio Schengen”, nato dal- i centri di detenzione, la protezione e i protetto, perché si possa raggiungere questo fenomeno, così ampio da inte-
del Mediterraneo l’omonimo accordo del 1985, volto a controlli delle frontiere. A ciò ha fatto l’Europa senza doversi affidare a trafficanti ressare ormai tutti i continenti».
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