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nazionale
rifugiati Principali paesi di destinazione LA MAPPA
dei richiedenti asilo
(2012-2013) 2012 Nel mondo le persone in fuga
2013 sono ormai più di 50 milioni
120 X 1.000
sesso, quante sono state sinora le *NEL 2014 L’ITALIA VEDRÀ SICURAMENTE
AUMENTARE DI MOLTO IL NUMERO
persone sbarcate sulle nostre co- 100 SUDAFRICA DEI RICHIEDENTI ASILO Più di 120 mila sbarcati in Italia in otto mesi, tra cui molti profughi:
ste? Quale è la loro provenienza? record, emergenza, invasione… E adesso come faremo?
Siamo sicuramente in presenza di una 80 GERMANIA Si potrebbe chiedere ai molti paesi del mondo che, da molti anni,
gigantesca operazione umanitaria che USA FRANCIA accolgono flussi di rifugiati molto più consistenti. In un recente comuni-
60
ha portato a oggi (20 settembre, nda) il SVEZIA cato stampa, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
numero delle persone sbarcate a oltre 40 TURCHIA REGNO UNITO SVIZZERA (Unhcr) ha segnalato che a fine 2013 le persone che nel mondo fuggo-
125 mila. Come è stato altre volte posto MALESIA ITALIA* no da guerre, carestie e altre gravi crisi hanno raggiunto quota 51,2
in rilievo, anche dal ministro dell’inter- FONTE: UNICEF 2014 20 milioni, ben 6 milioni in più rispetto al 2012.
no, Angelino Alfano, i paesi di prove- Questo drammatico spostamento forzato di persone è causato
nienza sono quelli dove forte è il rischio 0 principalmente dalle guerre in Siria, Repubblica Centrafricana e Sud
per la vita dei migranti o per conflitti in- Sudan, alle quali si sono recentemente aggiunte le crisi nella Striscia
terni e persecuzioni o, comunque, per Rifugiati accolti da regioni di Gaza e in Ucraina. La popolazione globale di rifugiati, richiedenti asi-
gravi situazioni di indigenza o a causa in via di sviluppo o sviluppate lo e sfollati interni è la più alta mai raggiunta dalla fine della seconda
di un tessuto sociale lacerato. Parliamo (1989-2013) guerra mondiale. Gli sfollati interni rappresentano il gruppo più numero-
quindi di Siria, Eritrea, Gambia, Soma- % IN REGIONI IN VIA DI SVILUPPO so (33,3 milioni), oltre che il più a rischio: si trovano spesso in zone
% IN REGIONI SVILUPPATE
lia, ma riscontriamo anche arrivi di gio- 100% di conflitto, quindi difficilmente raggiungibili dagli aiuti esterni. Invece
vani egiziani e persone provenienti i rifugiati sono circa 16,7 milioni, di cui 6,3 in esilio da più di cinque anni.
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dall’Africa subsahariana. Le nazionalità maggiormente rappresentate tra le persone raggiunte
Arrivi e accoglienza stanno avve- da Unhcr sono afgani, siriani e somali, presenti soprattutto in Pakistan,
nendo senza che si siano creati 60 Iran e Libano. Si tratta di paesi che ospitano milioni di rifugiati e richie-
(anche rispetto a situazioni del re- denti asilo, ma anche alcuni paesi del Medio Oriente vicini a Siria
cente passato) eccessivi allarmi AP PHOTO / CARMELO IMBESI 40 e Iraq (Libano, Giordania, Turchia) o alcune regioni di paesi africani ac-
mediatici. Ma quali sono le diffi- FONTE: UNICEF 2014 colgono centinaia di migliaia di persone, cifra elevatissima se rapporta-
coltà più grandi che il nostro pae- 20 ta alla popolazione “indigena”.
se incontra nel farsi carico dell’ac- 0 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 In Italia il 2014 sarà certamente ricordato per l’incessante flusso
coglienza di un numero di richie- di profughi che hanno attraversato il Mediterraneo in cerca di protezione
denti asilo elevato e – per i nostri IN BUONE MANI di giorno in giorno e credo che il gover- L’obiettivo è il mutuo riconoscimento; in Europa. Tra costoro migliaia di minori, in molti casi senza un genitore
standard – obiettivamente straor- Un bambino, figlio di rifugiati, sbarcato no dovrà fare una riflessione su come la possibilità cioè che la decisione di o un parente al seguito. I paesi di provenienza sono raccolti lungo una
dinario? Come si sta operando per dalla motonave “Chimera” a Pozzallo poter portare avanti questa gara di so- un paese valga in tutti gli altri, garan- sorta di “cintura di fuoco”, che cinge il Mediterraneo e che, passando
dare attuazione al Piano di acco- lidarietà, di cui siamo orgogliosi, senza tendo la mobilità dei protetti interna- per l’inquieto Nord Africa del dopo-primavere (Libia, Tunisia, Egitto),
glienza recentemente approvato zioni cattoliche e da segmenti del terzo lacerazioni nella rete delle istituzioni. zionali nell’area Schengen. si stende dall’Africa occidentale (Gambia, Mali, Niger, Nigeria, Costa d’Avo-
dalla Conferenza Stato-Regioni? settore, senza i quali tutto questo non rio), subsahariana (Centrafrica, Sud Sudan, Ciad) e orientale (Eritrea,
Devo dire, senza nessuna presunzione, sarebbe stato possibile. Quali caratteristiche dovrà avere, In questi mesi il suo Dipartimento Somalia) sino al Medio Oriente (Gaza, Siria, Iraq). Guerre civili, forme
che fino a oggi abbiamo realizzato un Oggi i territori sono davvero in sof- in futuro, un sistema adeguata- è stato molto attivo, all’interno del diffuse di terrorismo, anarchia violenta, dittature repressive, sistematiche
piccolo miracolo. Se si fa un raffronto ferenza; le difficoltà stanno crescendo mente attrezzato per gestire fasi Tavolo di coordinamento nazio- violazioni dei diritti umani: il campionario delle cause che inducono alla
con l’emergenza del 2009, che aveva ri- acute di emergenze, ma anche nale, nella definizione del sistema fuga milioni di persone è drammaticamente vario. Non si tratta di un fe-
guardato circa 36 mila persone, e con l’ordinaria accoglienza di migran- di accoglienza in Italia. Nel Tavolo nomeno circoscritto e passeggero: solo politiche estere e di sviluppo or-
quella cosiddetta del “Nord Africa” del Numero di rifugiati ti e, soprattutto, richiedenti asilo? sono stati di recente coinvolti Ca- ganiche, a livello nazionale ed europeo, e non certo illusorie scelte di ar-
ogni mille abitanti
2011 (53 mila arrivi), balza agli occhi (2013) La risposta ad emergenze così gravi e ritas e Arci: quale contributo può roccamento e respingimento, potranno provare a gestirlo.
che l’operazione che stiamo condu- così importanti, non può prescindere dare il terzo settore al rafforza-
LIBANO 178
cendo è effettivamente unica nella sua da un impegno più ampio che coin- mento del percorso verso un siste-
88 GIORDANIA
dimensione. Questo fino a oggi è stato volga certamente l’Europa, assieme al- ma compiuto di accoglienza? do di aiutarci a condividere un’opera- giato e della protezione sussidiaria.
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possibile proprio grazie alla decisione le grandi organizzazioni internazionali Senza il terzo settore e la generosità zione così importante. Molte altre scelte ci darebbero una
della Conferenza unificata, che ha per- 24 MAURITANIA che fanno capo alle Nazioni Unite. di tanti volontari non saremmo an- mano; penso alla suddivisione per
messo a comuni, regioni e stato di con- 23 MALTA Bisognerà fare un salto, superando dati da nessuna parte. Caritas e Arci Spesso – di recente per il varo del- quote dei protetti internazionali in
dividere in spirito di collaborazione 23 GIBUTI egoismi nazionali e interessi partico- ovviamente sono in prima linea a fa- l’operazione “Triton”, in sostituzio- tutti i paesi, o a un’applicazione più
questa avventura umanitaria. Natural- 20 SUD SUDAN lari per realizzare davvero quell’“Eu- re sistema tra le tante energie positi- ne dell’italiana “Mare Nostrum” – si flessibile della clausola dell’Accordo
mente, ma questo si è sempre tradizio- FONTE: UNICEF 2014 14 MONTENEGRO CON I MASSICCI ARRIVI ropa dell’asilo” di cui parliamo spesso, ve che nascono dalla società civile. evoca la solidarietà europea. Quali di Dublino sui ricongiungimenti fa-
DEL 2014, L’ITALIA
nalmente verificato, uno sforzo parti- 12 LIBERIA RAGGIUNGERÀ UN TASSO ma che stenta a decollare. Noi stiamo Ora il loro ruolo è ancora più im- misure dovrebbe adottare l’Europa miliari e le persone vulnerabili.
TRA 2 E 3 RIFUGIATI
colare è venuto dalle grandi organizza- 12 KENYA OGNI MILLE ABITANTI facendo la nostra parte, aumentando portante: la sofferenza dei territori e la per aiutare l’Italia a gestire arrivi Bisogna assolutamente evitare
le Commissioni per il riconoscimento difficoltà di chi ne ha il governo, im- consistenti di richiedenti asilo, fa- uno stucchevole confronto tra paesi
Bisognerà fare un salto, superando egoismi della protezione internazionale, mi- pongono una nuova mobilitazione vorendo una distribuzione equa ed del Nord e del Sud Europa, coinvol-
nazionali e interessi particolari per gliorandone la formazione e la capa- che spieghi le ragioni e il valore di efficace di persone che bussano alle gendo tra i 28 anche tutti quelli che
realizzare quella “Europa dell’asilo” di cui cità di gestire le interviste in tempi so- quello che stiamo facendo. E solo porte del nostro continente? per il momento stanno a guardare,
parliamo spesso, ma che stenta a decollare. stenibili, senza attenuare il pacchetto grandi enti ed associazioni come Ho già accennato al tema del mutuo non essendo coinvolti o attraversati
Noi stiamo facendo la nostra parte di garanzie poste a presidio dei diritti. quelle che abbiamo citato sono in gra- riconoscimento dello status di rifu- dalle rotte della speranza.


10 ITALIA CARITAS | OT TOBRE 2014 ITALIA CARITAS | OT TOBRE 2014 11
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