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nazionale Numero di profughi nel mondo in 25 anni
rifugiati Rete Caritas, a metà settembre (in milioni, 1989-2013)
le accoglienze a quota 4 mila

mila persone sono morte in mare nel Il 2014, anno di arrivi record sulle coste italiane, ha visto la rete Caritas intensifi-
2014, è altrettanto vero che oltre 120 care la propria già intensa opera di accoglienza dei migranti sbarcati, e soprat-
mila persone sono state salvate dalla tutto delle persone richiedenti asilo o protezione umanitaria. Un monitoraggio
marina militare italiana. di Caritas Italiana, avviato a marzo, ha evidenziato l’esistenza e la continuità 60 MILIONI GENOCIDIO CONFLITTO GUERRA GUERRA
IN KOSOVO
IN IRAQ
CIVILE
IN RUANDA
Mare Nostrum ha avuto certamen- di lavoro di un considerevole numero di accoglienze da parte delle Caritas dioce- IN SIRIA
te dei limiti, ma ha svelato il contatore sane. A metà settembre, il numero degli ospiti presenti nelle strutture conven- 51,2
dei morti in mare, per anni nascosto zionate con le diocesi era 3.466, e in realtà sarebbe ancora di più se si conside- 47,4
all’opinione pubblica italiana ed eu- rassero le persone allontanatesi spontaneamente, dopo un breve periodo di ac- 50
ropea. E ha reso possibile l’apertura di coglienza, e quelle inserite nel frattempo nel Sistema di protezione per 42,5
un confronto pubblico sulla meccani- richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), coordinato dal ministero dell’interno. 39,3
ca di questo fenomeno, prima celato Dalle 1.444 presenze monitorate agli inizi di maggio, si è insomma passati alle 40 37,7
dalla macelleria libica, ultima ed effi- quasi 4 mila. Le regioni dove le diocesi ospitano il numero maggiore di migranti
cace – in termini di contenimento – e richiedenti protezione internazionale erano al 15 settembre Sicilia (693 presen-
stazione della via crucis dei profughi ze), Lombardia (581), Campania (545), Toscana (206) e Lazio (197). La distribu- FONTE: UNICEF 2014 - AP PHOTO / LUCA BRUNO
in cerca di salvezza e futuro. zione delle accoglienze per area macrogeografica nazionale fa registrare il 37% 30
Il tema è purtroppo complesso, fi- al nord, il 21% al centro, il 19% al sud e il 24% nelle isole; i principali paesi di pro-
glio quantomeno illegittimo della venienza sono Nigeria, Mali, Senegal, Gambia e Ghana, oltre alla Siria ed Eritrea.
globalizzazione. Ma pervicace si ma- I gruppi provenienti da questi ultimi due paesi manifestano estrema mobilità: 20
nifesta la volontà, almeno da parte molti hanno scelto di fermarsi anche solo una notte nei centri d’accoglienza, ab- 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dell’Unione europea, di non guardare bandonandoli alle prime luci del giorno successivo, senza preavviso e con la spe-
in maniera complessiva a una tale sfi- ranza di raggiungere al più presto il nord Europa e le reti parenterali di riferi- BIVACCO IN CENTRALE ropa – che nel secondo dopoguerra ha alla confusa sommatoria di egoismi e
da storica, che imporrebbe di provare mento in Germania e Svezia. Ciò ha causato notevoli difficoltà agli operatori dei Profughi siriani alla stazione di Milano, rappresentato un laboratorio straor- opportunismi nazionali.
a sviluppare strategie continentali in centri Caritas, impedendo loro di organizzare percorsi di accoglienza continuativi in attesa di passaggi verso il nord Europa dinario e innovativo, in materia di co- L’immigrazione è un’opportunità
Africa e nel vicino Oriente. In questo e quindi efficaci. struzione e pratica della democrazia, e una sfida, se si vuole costruire una
momento storico, l’Europa si trova a Oltre alla “fluida” presenza delle famiglie siriane ed eritree, le principali critici- soprattutto in Medio Oriente. Su que- dei diritti umani e sociali, delle rela- visione strategica comune, estesa al-
convivere con almeno cinque impor- tà hanno riguardato lo scarso preavviso, da parte delle prefetture, dell’arrivo sta dimensione di caratura interna- zioni tra stati – non può essere ridotto l’intero continente. Se gestita come si
tanti conflitti armati che premono ai di cospicui gruppi di persone da accogliere, così come l’assenza di indicazioni zionale è necessario sviluppare un deve, si rivela fonte di ricchezza per
suoi confini (Ucraina, Siria, Palestina, chiare sulla durata della permanenza degli ospiti: anche questi fattori hanno pensiero e un’azione coerenti, capaci le nostre società ed economie. In
Iraq, Libia), che producono flussi mi- contribuito a rendere problematiche l’organizzazione e l’attuazione di program- di considerare le implicazioni politi- Principali paesi un’Europa senza frontiere interne, gli
di accoglienza dei rifugiati
gratori ingenti e a cui va aggiunta una mi di gestione e di integrazione nel territorio, anche semplicemente a breve ter- che, economiche, di cooperazione al- (fine 2013) stati membri e l’Unione devono agire
non meno folta lista di conflitti, più o mine. Quello che alcuni hanno definito l’“effetto delega” sul privato sociale ha lo sviluppo e di intervento in emer- PAKISTAN 1.616.500 secondo una visione comune anche
meno guerreggiati, comunque figli di creato la sgradevole percezione di un sovraccarico dovuto, in alcuni casi, alla genza. E sarebbe necessario che una lungo i confini esterni: è il presuppo-
uno strutturale deficit di democrazia parziale se non totale assenza delle istituzioni locali e a una manifesta assenza tale riflessione riguardasse non solo le IRAN 857.400 sto per gestire in modo convincente
e di rispetto dei diritti umani, che in- di dialogo tra gli attori coinvolti da questa emergenza. risorse comunitarie, ma anche gli in- LIBANO 856.500 e aperto l’immigrazione legale e l’in-
teressano diversi paesi africani, sopra Ciò non ha impedito a molti centri Caritas di promuovere percorsi e attività per terventi dei diversi stati: senza un si- GIORDANIA 641.900 tegrazione, e per lottare contro l’im-
e sotto il Sahara. A questo spinoso ro- favorirne l’integrazione degli ospiti nel territorio e con le comunità locali. E, in mol- mile, meno isterico e sterile approc- TURCHIA 609.900 migrazione “clandestina”, pur conti-
sario di focolai di crisi, l’Europa sem- ti casi, di sviluppare concrete forme di coordinamento tra i soggetti che, a vario cio, nessuna Linea Maginot ci potrà KENYA 534.900 nuando a sostenere valori universali
bra voler contrapporre un’unica e os- titolo, si occupano di accoglienza. Un lavoro ogni volta reinventato, e che attende mettere al riparo. Né, soprattutto, ci CHAD 434.500 – la protezione dei rifugiati, il rispetto
sessiva soluzione: individuare forme di essere valorizzato in un organico e stabile sistema di accoglienza nazionale. potrà esentare dal rischio di mettere a FONTE: UNICEF 2014 ETIOPIA 433.900 della dignità umana, la tolleranza –
di contenimento dell’ingresso dei [Maria Teresa Spinelli] repentaglio il meglio della nostra sto- CINA 301.000 tradendo i quali tradiremmo il me-
profughi. Si prova inutilmente a blin- ria: il ruolo politico culturale dell’Eu- USA 263.600 glio di noi stessi.
dare i varchi d’accesso, invece di pen-
sare a sviluppare interventi di politica all’esigenza di immaginare una stra- grovigliano: la risposta non può esse-
internazionale capaci di aggredire al- tegia pluriennale non di mero conte- re unilaterale, fatta solo del miglior «Oltre egoismi stucchevoli,
la radice le cause delle migrazioni. nimento, ma di presa in carico effet- salvataggio e della migliore assistenza
Triton, l’operazione internazionale tiva del fenomeno migratorio. Come possibili, peraltro fino a quando si costruiamo l’Europa dell’asilo»
che sostituirà Mare Nostrum, è para- detto, sono molteplici le cause di que- può (cioè fino a quando le opinioni
digmatica. Si tratta, infatti, di una ste migrazioni, alimentate da motiva- pubbliche interne non ricominciano Morcone, capo-dipartimento Immigrazione dell’Interno: «Accoglienze,
prospettiva, seppure condivisibile per zioni economico-sociali, conflitti e a rumoreggiare). nel 2014 fatto un piccolo miracolo. Il ruolo cruciale del terzo settore»
la volontà di salvare vite in pericolo, violazioni dei diritti umani nei paesi di Paolo Brivio
assolutamente inadeguata rispetto di origine che si intersecano e si ag- La Maginot non ci ripara
La questione riguarda, quindi, quale l prefetto Mario Morcone diri- sia, per la gestione dei flussi migratori cadendo, e su quanto dovrà essere
A questo rosario di focolai di crisi, l’Europa relazione l’Unione Europea vuole co- ge da giugno il Dipartimento verso il nostro paese, e l’applicazione fatto e cambiato in futuro, in Italia e
sembra voler contrapporre un’ossessiva struire con i paesi che compongono il I libertà civili e immigrazione delle politiche in materia. È giunto in Europa, non difetta di lucidità.
soluzione: studiare forme di contenimento continente africano – a partire dalle del ministero dell’interno. Ave- nel mezzo di un anno di arrivi ingen-
dell’ingresso dei profughi. E così si prova aree di crisi endemica – e quale ruolo va già ricoperto in passato tissimi, senza precedenti per il nostro Prefetto, il 2014 è un anno di re-
inutilmente a blindare i varchi d’accesso vuole avere rispetto alle crisi in atto, questo ruolo: sa bene quanto cruciale paese: la sua visione su quanto sta ac- cord. Secondo i dati in vostro pos-


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