Home Page » Attivita' » Progetti » Italia » Emergenza COVID-19 » Esperienze di servizio civile » La testimonianza dei volontari della Caritas diocesana di Foggia-Bovino 
 
Lunedì 20 Luglio 2020
La testimonianza dei volontari della Caritas diocesana di Foggia-Bovino   versione testuale

 L’emergenza socio-sanitaria legata al Covid-19 ha spinto la Caritas Diocesana di Foggia-Bovino a rimodulare il progetto “Prendimi per mano”, avviato a gennaio scorso, per poter impiegare i 4 volontari del servizio civile della sede Fondazione “Maria Grazia Barone” (una delle due sedi del progetto), nelle attività intraprese dalla Caritas supportando e monitorando le fragilità e i bisogni del territorio.
Ad essere coinvolti sono stati Sara, Noemi, Domenico e Antonio.
Varie sono le attività che svolgono. Anzitutto il sevizio mensa, con la distribuzione dei pasti pronti per la cena (esclusivamente in contenitori di asporto, garantendo il rispetto delle norme previste). Un supporto a distanza, garantendo un servizio telefonico per le emergenze e per chi sente la necessità di condividere con noi questo momento di difficoltà. E inoltre la preparazione e distribuzione di pacchi viveri per bambini di età inferiore ai sei anni. Le attività si svolgono in gran parte sul campo, garantendo tutti i dispositivi di protezione individuale.
È certamente un piccolo, ma prezioso, segno di vitalità delle organizzazioni del privato-sociale e di come la Chiesa locale si mette al servizio di chi ha più bisogno in una situazione di emergenza. Anche in questo modo crediamo che si possano realizzare le finalità del Servizio Civile Universale.
“In questo periodo di emergenza dovuta alla pandemia” racconta Antonio, “grazie alla rimodulazione dei progetti di Servizio Civile Universale noi volontari della sede di Foggia stiamo svolgendo, rispettando ovviamente tutte le normative di sicurezza vigenti e utilizzando i dovuti dispositivi di protezione individuale, attività di organizzazione, smistamento e distribuzione dei pacchi contenenti viveri e generi di prima necessità ai più bisognosi cercando, allo stesso tempo, di non ridurre la qualità del nostro operato.”
“All’inizio ero un pochino spaventata” confessa Noemi “all’idea di rientrare a lavorare con guanti e mascherina per timore del contagio. Adesso posso dire di essere fortunata: voglio aiutare il prossimo ed è proprio in questo momento storico che devo e posso farlo”.
“Mi sento orgogliosa di quello che sto facendo” aggiunge Sara “aiutando il prossimo, aiutando nei servizi del mio ente, sentirmi dalla parte di una parte della comunità più debole, fragile e svantaggiata. È un momento di crescita personale. È un’esperienza unica che ci porteremo per tutta la vita. Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande Amore”.
“In questo modo” conclude Domenico “sfruttiamo anche un’occasione per crescere nella solidarietà. Per un impegno cristiano, oltre che politico”.
 
Alessia Lanciano, responsabile Servizio Civile della Caritas di Foggia-Bovino