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San Massimiliano, giovane obiettore   versione testuale
Il 12 marzo la chiesa cattolica celebra la memoria di san Massimiliano di Tebessa, un giovane martire a 21 anni per obiezione di coscienza della Chiesa di Cartagine, sotto l'Impero Romano, la cui vicenda venne a lungo proclamata durante le azioni liturgiche.
Massimiliano è figlio del funzionario del fisco Fabio Vittore e coscritto per il servizio militare. L’episodio ci è stato tramandato da un breve documento, la Passio Sancti Maximiliani, che è di fatto il verbale dell’interrogatorio, cui viene sottoposto Massimiliano da parte del proconsole Dione per essere arruolato nell’esercito romano. Massimiliano, pur essendo dichiarato arruolabile, si rifiuta di compiere il servizio militare: per lui militare significa inevitabilmente mala facere. Massimiliano viene dunque accusato di disubbidire al potere costituito e per questo condannato a morte. Alcune informazioni precise contenute nella Passio consentono di fissare al 12 marzo 295 la data della morte di Massimiliano.
San Massimiliano ha scelto la pace rifiutando, come cristiano, di prestare il servizio militare nell’esercito romano e per questo fu ucciso. Nella sua memoria il Tavolo Ecclesiale per il Servizio Civile propone ogni anno ai giovani di tutta Italia che svolgono il servizio civile una giornata di incontro, di riflessione e di festa, anche a partire dal tema della Giornata della Pace dell'anno. Come San Massimiliano, che con il suo gesto ha comunicato al mondo un messaggio di pace, così i giovani che scelgono il servizio civile, obiettori di coscienza e volontari, raccontano la loro scelta di pace, servizio e responsabilità civile ad altri giovani.