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Clima/transizione ecologica   versione testuale
"Abbiamo bisogno di un nuovo approccio ecologico che possa trasformare il nostro modo di abitare il mondo, i nostri stili di vita, il nostro rapporto con le risorse della Terra e, in generale, il nostro modo di vedere  l'umanità e di vivere la vita (..)" 
 
Papa Francesco, 21 maggio 2021 
 
La pandemia di COVID ha portato alla luce, nel modo più crudo, il fatto che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute è indissolubilmente legata alla salute dell'ambiente in cui viviamo. ambiente in cui viviamo. Questa crisi continua a metterci di fronte alla necessità di assicurare che i nostri  sistemi sociali ed economici siano giusti ed equi. Se falliamo in questo compito urgente, le già terribili condizioni dei più emarginati e vulnerabili saranno ulteriormente aggravate, con conseguenze disastrosr per tutti gli esseri viventi e per il pianeta.  
 
Papa Francesco ci ricorda del 'grido della Terra'. Negli ultimi mesi queste grida hanno assunto la forma di un'impennata delle temperature, con record battuti in molte regioni; di inondazioni mortali e incendi devastanti per le comunità di tutta Europa; con danni materiali aggravati da traumi sociali e individuali. Le cause di tale devastazione sono chiarite nel sesto rapporto di valutazione pubblicato dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici. Il cambiamento climatico sta avvenendo più rapidamente di quanto previsto dalla scienza e la soglia globale di riscaldamento di 1,5°C è molto, troppo vicina. 
 
Siamo al limite. 
 
"La speranza vorrebbe che riconoscessimo che c'è sempre una via d'uscita, che possiamo sempre riorientare i nostri passi, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i nostri problemi". (LS 61).  
 
 
 
Per immaginare una via di uscita occorre rappresentare con chiarezza le sfide a cui siamo chiamati a dare una risposta. Ci troviamo infatti di fronte a sfide distinte, tra di loro collegate:
  • Il primo tema, negli ultimi mesi giustamente all'attenzione dell'opinione pubblica globale è quello relativo al cambiamento climatico. Il recente rapporto degli scenziati dell'IPCC ha confermato che il riscaldamento globale è accelerato e che l'umanità sta correndo il rischio concreto di non raggiungere l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura media del pianeta di 1.5° nel 2100 rispetto all'epoca preindustriale. Tale temperatura potrebbe essere raggiunta molto prima, forse nell'arco dei prossimi 20 anni, con la possibilità di ulteriori aumenti della temperatura e di conseguenze catastrofiche per l'umanità.
  • Accanto alla gravissima questione del cambiamento climatico occorre osservare con preoccupazione il 'sovrautilizzo' delle rirsorse della biosfera. Di fatto l'umanità utilizza ben più delle risorse che vengono prodotte dal pianeta: questo vuol dire che quando superiamo questa soglia, cominciamo a consumare a spese delle prossime generazioni: è l'idea del Earth Overshoot Day, in italiano Giorno del Superamento Terrestre o del debito ecologico, del sovrasfruttamento della Terra o dello sforamento, indica a livello illustrativo il giorno nel quale l'umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell'intero anno. Nel 2021 l'Earth Overshoot Day è caduto il 29 luglio: negli ultimi anni questa data arriva sempre prima, a indicare un'accelerazione nel rittmo di consumo dello 'stock' di risorse terrestri (tranne che negli anni di recessione globale, come il 2020 - anno del COVID19 -). Questo stesso concetto è rappresentato  con l'idea di 'impronta ecologica': quanti 'pianeti' servono in un dato anno per fare fronte al consumo di risorse? Questo calcolo può essere fatto anche per singolo paese. Questo articolo fornisce qualche dettaglio in più su questo tipo di misurazione. 
  • Non è solo il sovrasfruttamento delle risorse a preoccupare. Una rigorosa ingagine scientifica evidenza come vi siano delle 'soglie' ben precise che non possono essere superate. Un gruppo di scienziati dello Stokholm Resilience Centre ha identificato nove 'soglie critiche', che non possono essere superate se non si vuole mettere a rischio le condizioni della biosfera che permettono la sopravvivenza del genere umano. La figura a in basso segnala queste diverse grandezze, per alcune delle quali non si è ancora identificata una modalità di misurazione, ma molte delle quali già si trovano in un'area di rischio critico. 
 
 
 
 
 

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