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Amir e Fadi, vite in stand by   versione testuale
24 novembre 2020
Amir e Fadi sono due giovani, il primo afgano e il secondo siriano, che hanno affrontato un lungo viaggio, percorrendo migliaia di chilometri, prima di raggiungere Atene. I due ragazzi raccontano che le difficoltà maggiori sono emerse nella parte terminale del viaggio, una volta arrivati in Turchia, quando entrambi sono stati costretti ad attraversare le foreste che costellano le montagne del Kurdistan turco.
Fadi ricorda la difficile l’esperienza vissuta nel corso di 5 lunghe giornate trascorse senza toccare cibo, nel freddo della foresta, dove era stato anche costretto dai trafficanti a portare sulle sue spalle, insieme ad altri migranti, una barca da utilizzare una volta arrivati sulla costa. Amir descrive la paura provata quando un suo amico si era smarrito tra gli enormi alberi della foresta, mentre lui e il gruppo di migranti di cui faceva parte erano stati circondati da un branco di volpi selvatiche.
L’ultima fatica, la più ardua, è stata l’attraversamento del Mar Egeo, iniziato dalle coste della Turchia fino ad approdare su una delle isole della Grecia. La paura nell’affrontare il mare avvolto nell’oscurità della notte, a bordo di una piccola imbarcazione stracolma di persone, era percepibile nelle loro parole. Fadi racconta del terrore provato durante la traversata, quando enormi flutti hanno minacciato la barca, rimasta miracolosamente a galla senza ribaltarsi. Invece Amir parla dell’accoglienza ricevuta nelle fasi precedenti allo sbarco, mentre si apprestava a raggiungere la riva dell’isola di Rodi, quando numerose persone, a bordo delle navi da crociera e dei traghetti che si aggiravano al largo della costa, alla vista della piccola imbarcazione, hanno agitato le mani in segno di saluto. Oggi Amir è accolto in una casa-famiglia ad Atene, mentre Fadi alloggia all’interno della struttura dell’Ordinariato Armeno Cattolico, la quale accoglie diversi migranti.