Progetti di ricostruzione (comunicato stampa del 24 agosto 2006)   versione testuale
Dopo la tregua, la Caritas orienta le sue attività con una nuova prospettiva. E rilancia l'appello alla solidarietà. Ascoltato anche dai telespettatori di "A Sua Immagine"

La Caritas Libano sta orientando le sue attività con una nuova prospettiva, dopo una tregua "fragile" ma che non ferma il grande desiderio di pace di tutta la popolazione. Non mancano infatti le note di pessimismo su una possibile ripresa delle ostilità, come è stato riportato nell'incontro di Parigi del 22 e 23 agosto fra le Caritas europee e i responsabili della Caritas Libano. La nuova situazione fa balzare agli occhi un elemento che non appare molto nei media: la collaborazione concreta con i musulmani per una solidarietà senza confini confessionali. La Caritas Libano ha ricevuto aiuti alimentari anche dalla Libia e dall'Arabia Saudita, oltre che dagli Emirati Arabi. Ovviamente, anche a prescindere da questi aiuti, l'intervento della Caritas è rivolto a tutti, senza distinzioni.

I costi della ricostruzione sono enormi. L'azione della Caritas Libano, che prevede una spesa di almeno tre milioni di euro, si concentrerà per i prossimi 4-5 mesi su due fronti.
1. Aiuti in campo sanitario, scolastico, agricolo, a 4.000 famiglie tra le più vulnerabili in tutto il paese, ma in particolare nei villaggi più colpiti del sud.
2. Sostegno alla ripresa delle attività nel settore della pesca a 400 famiglie, soprattutto nella zona di Tiro, che hanno avuto le barche danneggiate o distrutte dai bombardamenti.
In una fase successiva saranno studiati interventi più a lungo termine, soprattutto per la ripresa economica. Al contempo si sottolinea ancora una volta che la maggiore urgenza è la sicurezza e l'azione della diplomazia perché le armi tacciano definitivamente.

Caritas Italiana rinnova l'appello alla solidarietà per sostenere i vari interventi. Un appello già lanciato attraverso precedenti comunicati stampa e dagli schermi di Rai Uno nel corso della trasmissione "A Sua Immagine". E proprio presso la redazione del programma, è giunta nei giorni scorsi una lettera accompagnata da un cospicuo assegno intestato al conduttore Andrea Sarubbi, di una signora ottantottenne di Bari, rimasta colpita da una delle puntate dedicate alla situazione del conflitto in Medio Oriente. La signora ha chiesto di devolvere la somma alla Caritas Italiana, più volte ospite in studio. Una conferma della natura di servizio pubblico della trasmissione e un eloquente attestato di fiducia per l’impegno in Medio Oriente della rete Caritas.