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La Chiesa in Libano   versione testuale

La percentuale di ogni gruppo religioso non è solo una questione statistica. In Libano le cariche dello Stato e l'attribuzione dei seggi parlamentari dipendono dall'appartenenza religiosa e quindi il prevalere di un gruppo su di un altro influenza il potere politico (il presidente della Repubblica deve essere maronita). Sottolineeremo quindi la varietà delle fedi e dei riti, più che il reale "peso".

La presenza cristiana data dai tempi apostolici e l'avvento dell'islam nel 7° secolo, se da una parte ha costretto i cristiani libanesi a isolarsi sulle zone montagnose, dall'altro ha preservato la libertà e l'accoglienza anche di altri gruppi di cristiani perseguitati in altre regioni. I cristiani cattolici sono quindi suddivisi in diversi riti, cioè in diverse liturgie e tradizioni giuridiche, pur confessando la stessa fede. La Santa Sede è intervenuta più volte a sostenere la libertà di questa chiesa, e Giovanni Paolo II ha definito il Libano «più che un Paese, un messaggio».

  • I maroniti sono i più importanti. Il capo ha il titolo di Patriarca di Antiochia. Attualmente è il Cardinale Nasrallah Sfeir. Vi sono 11 diocesi (dette Eparchie) di rito maronita in tutto il Libano.
       
  • I melchiti sono i cristiani di origine greca che si autodefinivano seguaci della religione dell'Imperatore di Bisanzio (o re, in arabo malik). Si dividono in melchiti ortodossi (o greco-ortodossi) e melchiti cattolici (o greco-cattolici) in comunione con Roma dal 1701. Vi sono 6 diocesi di rito melchita.
      
  • Gli assiro-caldei, molto più numerosi in Iraq, dove risiede il loro Patriarca, sono i cristiani che vivevano nell'impero persiano, che per molto tempo avevano aderito all'eresia di Nestorio (in Cristo ci sono due persone e due nature e Maria è madre di Cristo, non di Dio). Arrivarono fino in Cina. Aderirono progressivamente a partire dal 1600 a Roma e quindi sono chiamati anche caldei-cattolici. In Libano c’è una sola diocesi caldea Gli altri sono ancora chiamati nestoriani.
      
  • I siri (o Siriaci) sono i cristiani dell'antica Mesopotamia, detti anche Giacobiti, dal nome del fondatore, che non aderì al concilio di Calcedonia (dove si definirono le due nature di Cristo in un'unica persona e si condannò il monofisismo). Nel 1797 il gruppo che si unì a Roma divenne quello dei siro-cattolici. Presenti soprattutto in Siria, in Libano hanno due diocesi. Gli altri sono i siro-ortodossi.
      
  • Gli armeni sono i discendenti degli armeni, comunità etnica rimasta isolata per molto tempo, con una forte identità. Estranei alle dispute teologiche, la comunione con Roma subisce fasi alterne fino all'unione nel 1740. Hanno tre diocesi. Gli armeni non cattolici sono chiamati anche gregoriani.
      
  • I latini sono i cristiani di origine europea. Poche migliaia, hanno un solo vicariato. Sono noti per le numerose istituzioni scolastiche gestite dalle congregazioni religiose europee.

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