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I tribali, popoli senza identità e senza diritti   versione testuale
In molte zone impervie della Thailandia vivono ancora numerose tribù di antiche etnie, ultimi custodi di tradizioni millenarie. Lo stile di vita di queste popolazioni si scontra con la modernità che avanza, con il consumismo che pervade ormai le metropoli asiatiche e con un governo indifferente e spesso intollerante, che dimentica facilmente gli oltre 900.000 tribali, che ancora vivono nelle foreste, cercando a fatica di conservare intatte le loro tradizioni.
 
La povertà, i debiti, la mancanza di un vero status legale, lo sfascio delle famiglie e la conseguente migrazione verso le città, stanno mettendo in serio pericolo la sopravvivenza stessa di queste persone. La maggior parte di loro non ha cittadinanza tailandese, né di nessun altro stato, e non godono di alcun diritto civile, che neanche sanno di possedere.
 
La politica agricola del governo, poi, secondo alcuni portavoce della tribù dei Karen, rischia di mettere in seria crisi tutta la società tribale. Per sostenere l’economia nazionale, un piano governativo favorisce le produzioni di prodotti agricoli facilmente commerciabili, che però, oltre ad essere estranei alla cultura tribale, impoveriscono i terreni, rendendo indispensabile l’utilizzo di prodotti chimici e compromettendo così la qualità ambientale.
 
Inoltre la politica di favorire la concessione di prestiti a tassi agevolati ha causato dei pesanti cambiamenti nelle società tribali, che si ritrovano facili prede del consumismo, e si indebitano in maniera compromettente, mentre i giovani, non più soddisfatti dalla vita agricola, abbandonano i villaggi per finire, randagi, nelle metropoli tailandesi.
 
Per tutelare le popolazioni tribali, sono attive varie associazioni, ong locali e internazionali e soprattutto la Conferenza episcopale tailandese, con la sua Commissione per i gruppi etnici. L’impegno principale di questa commissione è rivolto verso la registrazione degli abitanti delle tribù, in modo che possano acquisire la cittadinanza Thai e godere così di tutti i diritti, tra cui quello di proprietà nelle terre che custodiscono da millenni.