Opere Segno

Quelle della Caritas sono “opere segno”. Di che cosa siano “segno” lo spiega bene la Carta pastorale Lo riconobbero nello spezzare il pane, al numero 36, dove parla della “gestione dei servizi”.

  1. Qualora la Caritas si trovi a farsi carico direttamente e in via provvisoria di servizi da gestire, alcuni criteri imprescindibili dovranno essere:
  • un tipo di intervento non assistenziale ma promozionale, che cioè tende a far diventare le persone di cui ci si prende cura soggetti della propria liberazione, che ricerca le cause dei problemi, che coinvolge le strutture pubbliche e chiama in causa politici, enti locali, forze sociali;
  • servizi come «opere-segno»: segno per i poveri d’un Dio che è amore, accoglienza e perdono; segno per i cristiani di come esser fedeli al Vangelo; segno per il mondo di che cosa sta a cuore alla Chiesa;
  • un’azione, infine, che, attraverso la cura diretta degli ultimi, riesca davvero a sviluppare la funzione pedagogica, coinvolgendo sempre nuove persone nel servizio, superando mentalità e stili di vita utilitaristici, aprendo parrocchie, gruppi e famiglie a gesti di condivisione e accoglienza. Si darà così testimonianza d’un Dio-amore che, come Padre, si prende cura di tutti i suoi figli e si esprimerà il volto dell’intera Chiesa che accoglie i poveri perché vede in essi il volto del suo Signore.

Opere che parlano

Papa Benedetto a Caritas Italiana, 24 novembre 2011

“Quella dei gesti, dei segni è una modalità connaturata alla funzione pedagogica della Caritas. Attraverso i segni concreti, infatti, voi parlate, evangelizzate, educate. Un’opera di carità parla di Dio, annuncia una speranza, induce a porsi domande. Vi auguro di sapere coltivare al meglio la qualità delle opere che avete saputo inventare. Rendetele, per così dire, «parlanti», preoccupandovi soprattutto della motivazione interiore che le anima, e della qualità della testimonianza che da esse promana. Sono opere che nascono dalla fede. Sono opere di Chiesa, espressione dell’attenzione verso chi fa più fatica. Sono azioni pedagogiche, perché aiutano i più poveri a crescere nella loro dignità, le comunità cristiane a camminare nella sequela di Cristo, la società civile ad assumersi coscientemente i propri obblighi”.