Percorsi di strategia pastorale

Nel corso del 2022 Caritas Italiana, coinvolgendo a vari livelli la rete Caritas in Italia, ha elaborato le nuove linee guida per la strategia pastorale del prossimo quinquennio. I termini sono stati riassunti nel documento Insieme sulla via degli ultimi, secondo lo stile del Vangelo, con creatività. Percorsi di pastorale della carità. Rilancio e strategia 2023-2027.

I “percorsi di pastorale” hanno come orizzonte le tre vie indicate da papa Francesco nel suo discorso ai membri della Caritas italiana nel 50° di fondazione (26 giugno 2021): la via degli ultimi, la via del Vangelo, la via della creatività. Con una particolare attenzione ai giovani, “le vittime più fragili di questa epoca di cambiamento, ma anche i potenziali artefici di un cambiamento d’epoca”.

Il documento sintetizza la metodologia di pianificazione utilizzata, ricorda la missione consegnata all’organismo pastorale Caritas (descritta nella Carta Pastorale “Lo riconobbero nello spezzare il pane” del 1995), tratteggia alcuni elementi di lettura del contesto nazionale e globale, precisa i tratti essenziali della visione sottostante agli obiettivi strategici per la programmazione, dato il contesto, chiarisce lo scenario di riferimento tramite il quale sarà composto il quadro di risorse necessarie per l’implementazione degli obiettivi.

Le funzioni precipue di Caritas Italiana nella fase attuale vengono così sintetizzate: svolgere una funzione di profezia; facilitare un’azione di coordinamento per il lavoro delle Diocesi; esercitare una funzione di studio, dialogo e di continua advocacy; curare l’animazione delle comunità ecclesiali e della società civile; avviare processi per la realizzazione di opere segno che abbiano la cifra della contemporaneità.

Alla base della cornice strategica alcune attenzioni sono state identificate come irrinunciabili: la formazione e la spiritualità; la conversione ecologica integrale; il protagonismo dei giovani; la partecipazione della comunità; l’attenzione a tutti i Sud e alle periferie locali e globali.

“L’atteggiamento che guiderà l’organizzazione rimarrà dunque quello di un’estrema attenzione e ricettività nei confronti delle dinamiche del ‘qui ed ora’, educati dalla storia recente, a rimanere in ascolto e pronti all’azione anche nel caso di eventi ‘straordinari’ rispetto a quanto immaginato. Il più utile degli atteggiamenti rimane quello dell’ascolto e della capacità di ripensarsi e di accogliere l’inaspettato, mettendosi al servizio sempre di ogni fratello e sorella, in tutto il mondo, a partire dal più piccolo, che rimane per noi, sempre, la pietra angolare di ognuna delle ipotesi di lavoro possibili”.