
IL CONTESTO LOCALE
Nel 2025, la Bosnia ed Erzegovina continua ad affrontare una fase di fragilità, tra instabilità politica, crisi economica e tensioni sociali. Le divisioni etniche e la debolezza delle istituzioni, retaggio del conflitto degli anni ’90 e degli Accordi di Dayton, rallentano il cammino verso una società coesa. Sebbene il Paese abbia ottenuto nel 2022 lo status di candidato all’ingresso nell’Unione Europea, le disuguaglianze restano marcate: quasi un quarto della popolazione vive in povertà e oltre il 34% dei giovani è disoccupato.
Parallelamente, la Bosnia è oggi attraversata da migliaia di persone migranti in transito lungo la rotta balcanica. Nel 2024sono stati registrati oltre 25.000 passaggi. Le condizioni restano critiche, ma il graduale passaggio della gestione dei flussi alle autorità locali – con il sostegno dell’UE – rappresenta un segnale positivo.
Caritas Italiana, presente nel Paese dal 1991, accompagna le comunità locali e le persone in transito con interventi concreti di solidarietà e sviluppo.
EMERGENZA MIGRANTI
Il progetto BRAT – Balkan Route: Accoglienza in Transito, sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, vuole promuovere una migrazione sicura, ordinata e responsabile in Bosnia Erzegovina. L’iniziativa si propone di rafforzare e diversificare i servizi di accoglienza per i migranti, migliorando le loro condizioni sanitarie e psicologiche, e favorendo l’integrazione con la comunità ospitante. migliora le condizioni nei campi di accoglienza (Blažuj, Borici, Lipa, Ušivak), con interventi su salute, supporto psicosociale e coesione sociale.
Al centro dell’azione ci sono i Social Cafè, spazi sicuri per attività educative, culturali e ricreative, sostenuti anche da Papa Francesco che ha supportando la nascita di 2 nuovi Social Cafè nei campi di Usivak e Sedra. In collaborazione con realtà locali come il War Childhood Museum e Pomozi.ba, si promuovono iniziative interculturali – tornei, mostre, laboratori, gare culinarie – che favoriscono inclusione e dialogo tra migranti e comunità ospitanti.
ECONOMIA SOCIALE
Con il progetto ELBA – Emergenza Lavoro nei Balcani, avviato nel 2015 con il sostegno della CEI e della rete Caritas di sette Paesi, si promuove il lavoro dignitoso e lo sviluppo locale. In Bosnia ed Erzegovina sono nate diverse imprese sociali, grazie a percorsi di formazione, sostegno economico e creazione di reti territoriali, con l’obiettivo di superare l’assistenzialismo e rafforzare l’autonomia delle comunità.
DISABILITÀ, SALUTE MENTALE, INCLUSIONE SOCIALE
Attraverso SOCIETIES 2, cofinanziato dall’Unione Europea destinato a 5 Paesi del Sud-Est Europa (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, e Serbia), Caritas ha rafforzato il ruolo delle organizzazioni della società civile attive nell’ambito della disabilità e della salute mentale. In Bosnia, il progetto ha sostenuto la nascita di servizi comunitari come centri diurni e imprese sociali, promuovendo l’inclusione e l’autonomia delle persone più vulnerabili.
GIOVANI E PROMOZIONE DELLA PACE
Nel quadro del programma dei Corpi Civili di Pace, giovani volontari italiani contribuiscono alla promozione della pace in contesti post-bellici. In Bosnia ed Erzegovina operano nei Social Cafè e nelle comunità locali, svolgendo attività psicosociali e interculturali che rafforzano i legami sociali e accompagnano percorsi di riconciliazione e convivenza.
*Photo credits – Caritas Internationalis
Per ulteriori informazioni europa@caritas.it
Aggiornato il 28 Aprile 2025