
Emergenza in Terra Santa: un popolo intrappolato, una pace negata
A quasi due anni dal 7 ottobre 2023, la Terra Santa continua a essere teatro di un conflitto che da oltre settant’anni colpisce in modo tragico e sproporzionato le popolazioni civili. L’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e la conseguente offensiva militare lanciata da Israele, con l’obiettivo dichiarato di smantellare Hamas, si è trasformata in una crisi umanitaria senza precedenti, a danno di oltre 2 milioni di palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza, privati dei beni essenziali e costrette a sopravvivere sotto le bombe.
Il 5 maggio 2025 il governo israeliano ha approvato il piano “Carri di Gedeone”, che prevede il controllo militare permanente dell’intera Striscia. Oltre 57.000 palestinesi sono stati uccisi (dati del 9 luglio 2025), di cui più di 8.300 donne e migliaia di bambini. Le operazioni militari, i bombardamenti e il blocco degli aiuti umanitari hanno ridotto Gaza a un cumulo di macerie: almeno il 92% delle abitazioni è distrutto o danneggiato, quasi 1,9 milioni di persone sono sfollate e almeno 470.000 vivono in condizioni di fame estrema. Il sistema sanitario è al collasso, i centri educativi distrutti (quasi il 90% delle scuole) e la popolazione affronta un disastro ambientale aggravato dal tracimare di acque reflue e dalla diffusione di malattie (dati OCHA, per approfondimenti: https://www.ochaopt.org/ )
La situazione in Cisgiordania non è meno grave. Dal gennaio 2024 sono stati uccisi oltre 600 palestinesi, mentre si moltiplicano gli attacchi da parte dei coloni e le demolizioni di abitazioni e infrastrutture civili, soprattutto nell’Area C (sotto pieno controllo israeliano), dove oltre 44.000 persone sono attualmente sfollate. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 35%, aggravando ulteriormente le fragilità economiche del territorio.
La risposta della rete Caritas
In questo contesto drammatico, la rete Caritas ha attivato un vasto piano di risposta umanitaria, con l’obiettivo di raggiungere oltre 1,6 milioni di persone vulnerabili a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. L’intervento, che mobilita risorse per oltre 61 milioni di dollari, ha incluso attività in diversi ambiti cruciali:
- Assistenza sanitaria: Caritas Gerusalemme ha garantito servizi di salute primaria e distribuito farmaci essenziali attraverso la clinica a Gaza City, e altri punti medici mobili distribuiti in tutta la striscia, raggiungendo quasi 30.000 persone, in una situazione in cui la rete sanitaria pubblica è al collasso.
- Distribuzione di cibo e beni di prima necessità: sono stati forniti kit alimentari e igienici a oltre 1.000 beneficiari in condizioni di estrema precarietà.
- Supporto economico diretto: attraverso la distribuzione di buoni economici, sono state sostenute circa 8.000 persone tra Gaza e Cisgiordania, permettendo alle famiglie di acquistare beni essenziali in modo dignitoso e flessibile.
- Sostegno psicosociale: in una situazione di trauma collettivo diffuso, circa 700 persone hanno ricevuto assistenza psicosociale a distanza e altre migliaia partecipano alle attività psicosociali organizzate in tutta la Striscia, con un focus particolare su minori e famiglie sfollate.
Nel complesso, l’intervento della rete Caritas ha avuto un impatto diretto su decine di migliaia di persone, in un contesto in cui i bisogni umanitari continuano ad aumentare ogni giorno. Nonostante la perdita di operatori sul campo – Viola Al‘Amash, tecnica di laboratorio, e Issam Abedrabbo, farmacista – Caritas Gerusalemme ha continuato a operare con dedizione e resilienza, diventando un punto di riferimento per le comunità locali.
L’impegno di Caritas Italiana
Caritas Italiana sostiene da decenni i progetti di Caritas Gerusalemme e altri partner locali, promuovendo interventi di emergenza, programmi socio-pastorali, percorsi di pace e riconciliazione. Dal 2019 partecipa al gruppo di accompagnamento di Caritas Gerusalemme, contribuendo a una nuova visione strategica fondata sulla collaborazione con le parrocchie locali.
A oggi Caritas Italiana ha stanziato:
- 1,385 milioni di euro per gli interventi d’urgenza a Gaza,
- 51.000 euro per progetti di pace promossi da ONG israeliane come Friendship Village e Neve Shalom.
Sono state avviate campagne di sensibilizzazione, raccolte fondi, missioni sul campo e attività di advocacy a livello nazionale e internazionale. Tra queste, la petizione per un cessate il fuoco umanitario e l’apertura di corridoi per gli aiuti, firmata da Caritas Internationalis e sostenuta da Caritas Italiana.
Nuovi progetti, luglio 2025
Nel luglio 2025 Caritas Italiana ha lanciato un nuovo programma di interventi in Terra Santa, del valore di oltre 260.000 euro, con tre obiettivi principali:
- fornire aiuti umanitari immediati ai più vulnerabili a Gaza e in Cisgiordania;
- avviare un percorso di riabilitazione socioeconomica per i disoccupati in Cisgiordania;
- promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi.
Il programma si articola in tre progetti. Il primo, in Cisgiordania, prevede tirocini lavorativi per 30 disoccupati, assistenza alimentare per 140 famiglie, supporto psico-sociale per bambini e genitori, e cure mediche e sociali per almeno 80 anziani. Il secondo progetto si concentra sulla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, con la distribuzione di beni per l’igiene personale a circa 500 persone. Il terzo progetto continua un percorso di educazione alla pace avviato da oltre 30 anni, con corsi semestrali in otto università israeliane, volti a favorire la comprensione reciproca tra giovani israeliani e palestinesi. Particolare, ma non esclusiva, attenzione è rivolta alla comunità cristiana, recentemente colpita da gravi attacchi.
I progetti sono finanziati da Caritas Italiana, con il sostegno di Caritas Ambrosiana e CSI.
Costruire la pace: un impegno concreto
Oltre all’assistenza umanitaria, Caritas promuove percorsi di riconciliazione, dialogo e giustizia. Il programma PeaceMed, avviato nel 2024, coinvolge 30 operatori da 19 Paesi, con l’obiettivo di creare una rete regionale per la pace e la collaborazione transnazionale nel Mediterraneo.
L’esperienza della Terra Santa ci ricorda ogni giorno che non ci può essere sviluppo senza giustizia, né giustizia senza pace. In questo tempo segnato da sofferenze immani, Caritas ribadisce il suo impegno per la dignità e i diritti di ogni persona, e rinnova l’appello a fermare la violenza, proteggere i civili e ricostruire relazioni basate sul rispetto e sulla convivenza.
Sostieni l’intervento di Caritas Italiana in Terra Santa: donazioni.caritas.it
Aggiornato il 5 Agosto 2025