22 Settembre 2025

Fuori dalla strada

In una provincia segnata da fragilità sociali ed elevato rischio di abbandono scolastico, la parrocchia Cristo Re di Paternò ha scelto di aprire le porte ai più piccoli e alle loro famiglie. Da due anni, nel quartiere, è attivo il Centro formativo “Giovanni Lizzio”, intitolato all’ispettore di polizia ucciso dalla mafia nel 1992, realizzato in collaborazione con la CARITAS DIOCESANA DI CATANIA e l’Istituto Comprensivo Marconi di Paternò e Ragalna.

Guidato da don Nuccio Puglisi, parroco e direttore della Caritas diocesana, il centro è diventato un presidio educativo fondamentale: cinque giorni alla settimana decine di bambini trovano doposcuola, attività oratoriali, ascolto e sostegno da parte di una squadra di volontari, tra studenti universitari, insegnanti, giovani e adulti.

UN CANTIERE DI SPERANZA

Il percorso non riguarda solo i più piccoli. Come racconta Marina, referente del centro, i risultati sono evidenti: “Rispetto all’inizio dell’anno scolastico, i bambini hanno migliorato i voti, ma anche la socializzazione e l’educazione. Tutti stanno crescendo e maturando”. Un beneficio che tocca anche i volontari, come sottolinea Simonetta: “Mi rendo conto che sono io a ricevere di più”.

La più giovane del gruppo, Myriam, 17 anni, spiega con entusiasmo: “Con i bambini ho creato un bel rapporto, mi danno tantissime soddisfazioni”. Anche chi ha già esperienza di volontariato scopre nuove prospettive. Maria Carmela, francescana secolare, aggiunge: “Aiutare nei compiti non è solo sostegno scolastico: significa dare sicurezza e fiducia ai bambini”.

LA CHIESA ACCANTO ALLE FAMIGLIE

Il centro è anche un ponte con le famiglie: incontri, attività comunitarie e momenti di fede contribuiscono a rinsaldare legami e a riavvicinare molti alla vita parrocchiale. Durante la scorsa Pasqua, i bambini hanno partecipato agli esercizi spirituali e alla Messa delle Palme.

“Pur con poche risorse – spiega don Nuccio – la nostra parrocchia si impegna per annunciare la speranza di un futuro migliore. È un modo concreto per dire che la Chiesa non lascia soli i più fragili”.

Il Centro Lizzio è il secondo avamposto educativo promosso dall’arcidiocesi di Catania, dopo il Centro Livatino attivo nel quartiere San Giorgio. Un terzo progetto, a Mascalucia, vedrà la luce nei prossimi mesi.

Il centro di Paternò è solo una delle tante esperienze che, da nord a sud, testimoniano la vitalità delle parrocchie italiane. Storie che rendono concreta l’immagine di una Chiesa che non abbandona, ma accoglie, ascolta e accompagna.

Aggiornato il 22 Settembre 2025