2 Ottobre 2025

“Migranti, missionari di speranza”

La Giornata, il Giubileo dei migranti, il Rapporto Immigrazione

1246648945

La 111ᵃ Giornata mondiale del migrante e del rifugiato viene celebrata in concomitanza con il Giubileo del Migrante e del Mondo missionario il 4 e 5 ottobre.

Deposizione di rose ai piedi della barca dei migranti in piazza San Pietro
Durante la celebrazione di domenica 5 ottobre 2025

“Il contesto mondiale attuale”, scrive papa Leone nel suo Messaggio, “è tristemente segnato da guerre, violenze, ingiustizie e fenomeni meteorologici estremi, che obbligano milioni di persone a lasciare la loro terra d’origine per cercare rifugio altrove. La generalizzata tendenza a curare esclusivamente gli interessi di comunità circoscritte costituisce una seria minaccia alla condivisione di responsabilità, alla cooperazione multilaterale, alla realizzazione del bene comune e alla solidarietà globale a vantaggio di tutta la famiglia umana”. “Di fronte alle teorie di devastazioni globali e scenari spaventosi, è importante che cresca nel cuore dei più il desiderio di sperare in un futuro di dignità e pace per tutti gli esseri umani”.

In un mondo oscurato da guerre e ingiustizie, anche lì dove tutto sembra perduto, i migranti e i rifugiati si ergono a messaggeri di speranza.

Iniziative attorno alla Giornata del migrante

La storia di Lundo Alondo-Demersi, un giovane rifugiato congolese oggi in Kenya, è fatta di speranza, sacrificio e coraggio, un esempio concreto di come, anche in situazioni complesse, grazie alla speranza si può guardare oltre, e immaginare un futuro migliore. Questa speranza lo ha portato a fondare il Vijana Twaweza Club, un’associazione guidata da rifugiati per rifugiati con il sostegno di Caritas Italiana e del Jesuit Refugee Service.

Altre iniziative

5 ottobre. Festa dei popoli

Alla Festa dei Popoli a Castel Sant’Angelo, la voce di Angela, responsabile accoglienza della Caritas diocesana di Manfredonia, ha raccontato la sua esperienza: quasi 20 anni in Caritas, dal 2017 impegnata nell’accoglienza dei primi 36 siriani arrivati con i corridoi umanitari.
Partita con timori e diffidenze, la comunità si è trasformata in luogo di incontro: nascono laboratori di uncinetto e teatro, spazi aperti a tutti, dove migranti e cittadini crescono insieme.
«L’incontro è un dono: ci arricchisce. Siamo chi incontriamo».

Aggiornato il 6 Ottobre 2025