
Pubblichiamo di seguito la dichiarazione di Caritas Gerusalemme, dopo la notizia del raggiunto accordo tra le parti.
Dal 22 settembre 2025 è iniziata l’evacuazione di Gaza, che ci ha costretti a sospendere le nostre attività in cinque dei dieci centri medici, compreso il nostro centro medico principale.
Fino a ieri, 102 dipendenti della Caritas hanno continuato il loro lavoro fondamentale a sud di Wadi Gaza, operando nei cinque centri medici rimasti. Inoltre, ieri sono stati inaugurati tre nuovi centri medici a sud di Wadi Gaza per ampliare ulteriormente l’assistenza umanitaria.
Il nostro segretario generale, Anton Asfar, ha espresso profondo sollievo e speranza alla notizia dell’accordo per porre fine alla guerra e liberare prigionieri, detenuti e persone rapite da entrambe le parti:
“Questa mattina ci siamo svegliati con la notizia dell’accordo che pone fine alla guerra e prevede il rilascio dei prigionieri, dei detenuti e delle persone rapite da entrambe le parti.
Tutti i nostri colleghi a Gaza sono felicissimi della notizia e sono molto desiderosi di aiutare tutte le persone colpite dalla guerra: i pazienti, le vittime e le persone afflitte dal dolore a Gaza.
Nella fase successiva, non vediamo l’ora di ricostruire le anime delle persone in Terra Santa, e in particolare a Gaza”.
Anche Sua Beatitudine il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme e Presidente della Caritas di Gerusalemme, ha condiviso un messaggio accorato dopo l’annuncio:
“È ovviamente una buona notizia. Siamo molto felici. È un primo passo, una prima fase. Naturalmente ce ne sono molti altri. Sicuramente ci saranno altri ostacoli. Ma ora dobbiamo rallegrarci di questo importante passo che porterà un po’ più di fiducia nel futuro e anche una nuova speranza, soprattutto alla popolazione, sia israeliana che palestinese. E ora finalmente vediamo qualcosa di nuovo e diverso. Naturalmente, ora ci sarà anche una nuova atmosfera per la continuazione dei negoziati, anche per tutta la vita all’interno di Gaza che rimarrà terribile per molto tempo. Ma ora siamo felici. E speriamo che questo sia solo l’inizio di una nuova fase in cui potremo iniziare a pensare, poco a poco, non alla guerra, ma a come ricostruire dopo la guerra”.
Accogliamo questo annuncio con gratitudine e speranza. Attendiamo dettagli sull’apertura di tutti i corridoi umanitari per la consegna degli aiuti e ribadiamo il nostro impegno incrollabile a stare al fianco della popolazione di Gaza mentre inizia il lungo percorso di guarigione, recupero e ricostruzione.
Caritas Gerusalemme
Aggiornato il 9 Ottobre 2025