
Martedì 14 ottobre 2025, a Roma, dalle ore 14.30 fino alle 16.00 (Sala Maxxi, TH Roma – Carpegna Palace Hotel – Via Aurelia, 481) Caritas Italiana e Fondazione Migrantes organizzano e promuovono la presentazione pubblica del XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes.
- Questa pagina è realizzata in collaborazione con la Fondazione Migrantes
Il programma
Presentazione del Rapporto
- Mons. Carlo Maria Redaelli (presidente Caritas Italiana).
- Manuela De Marco (Caritas Italiana, curatrice del Rapporto).
- Simone Varisco (Fondazione Migrantes, curatore del Rapporto).
Tavola rotonda
- Maurizio Ambrosini (Università degli studi di Milano).
- Noura Ghazoui (presidente Conngi – Coordinamento nazionale nuove generazioni italiane).
- Rosanna Rabuano (capo dipartimento Libertà civili e Immigrazione – ministero dell’Interno).
Esperienze
- Alberto Caldana (vicepresidente “Festival della migrazione”).
Conclusioni
- Mons. Pierpaolo Felicolo (direttore generale Fondazione Migrantes).
Modera
- Maris Milanese (TV2000).
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Anteprima “Rapporto Immigrazione 2025”: i podcast
Dopo la sperimentazione dello scorso anno, l’edizione 2025 del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, è arricchita da una nuova serie di contenuti audio extra.
Il contesto internazionale: in fuga dalla crisi ambientale
Il primo podcast proposto dai curatori del Rapporto aiuta a inquadrare l’immigrazione in Italia nel contesto della mobilità umana a livello internazionale. In un breve colloquio con Simone Varisco (Fondazione Migrantes), Anna Pozzi, giornalista e saggista (caposervizio della rivista Mondo e Missione e docente a contratto dell’Università Cattolica di Milano), affronta il tema dei cosiddetti “migranti climatici”.
Il tema ambientale è sempre più ricorrente nelle storie di chi è costretto a lasciare le proprie case e la propria terra. Il Report di Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), intitolato Who Are Climate Migrants?, stima che siano 218,6 milioni gli sfollati causati da disastri meteorologici nell’ultimo decennio.
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L’attivismo politico dei giovani di origine straniera
Gli esiti del referendum di giugno sui tempi di accesso alla cittadinanza hanno confermato la prevalenza nella società italiana di un misto d’indifferenza e resistenza nei confronti dell’allargamento delle opportunità di accesso alla cittadinanza legale per gli immigrati. D’altra parte, soprattutto le nuove generazioni di origine straniera sono, da un lato, già potenzialmente coinvolte in varie pratiche di cittadinanza dal basso, dall’altro candidate a un maggiore protagonismo anche sul piano della cittadinanza legale.
Affronta questo argomento, in una breve conversazione, il prof. Maurizio Ambrosini dell’Università degli Studi di Milano.
Questo è uno dei contenuti audio extra che arricchiscono e corredano l’edizione 2025 del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, che sarà presentata martedì 14 ottobre 2025, a Roma.
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Fra traumi in viaggio e traumi in Italia
Benché i dati statistici dicano altro, la percezione di molti italiani è che gli immigrati siano in maggioranza giovani maschi africani e asiatici, arrivati per lo più con i barconi, accolti fin troppo bene, visto che hanno tutti il telefonino. A ciò si aggiunge talvolta, generalizzando su alcuni isolati casi di cronaca, un ulteriore stigma: “arrivano solo i pazzi”. Non è così: la sofferenza mentale degli immigrati traumatizzati dipende molto da ciò che accade loro dopo l’arrivo in Italia.
Affronta questo argomento, in una breve conversazione, il prof. Marco Mazzetti, medico psichiatra, presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni.
Questo è uno dei contenuti audio extra che arricchiscono e corredano l’edizione 2025 del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, che sarà presentata martedì 14 ottobre 2025, a Roma.
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Aggiornato il 13 Ottobre 2025