23 Dicembre 2025

A Teramo, incontro con il presidente di Caritas Africa

Riportiamo di seguito il racconto di mons. Pierre Cibambo, presidente di Caritas Africa, ospite a Teramo in occasione del VII incontro di partenariato Euro-Africa e del Giubileo del mondo dell’educazione: 

Cercare insieme ciò che contribuisce a rendere la vita più sopportabile per tutti !

 Noi della Caritas, amiamo spesso parlare di partenariato in termini di cooperazione fraterna. Per noi, è un modo per esprimere il nostro impegno comune a sostenerci reciprocamente, a cercare insieme e con tutti i mezzi ciò che può contribuire a rendere la vita più sopportabile per tutti. Non è mai un compito facile e dobbiamo continuamente affrontare molteplici sfide, ma sappiamo che insieme siamo più forti. Come dice un proverbio africano della nostra terra: «una sola mano non sa battere il tamburo»!

Alla fine dello scorso mese di ottobre, sono stato invitato da Sua Eccellenza Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo, e dal Professor Christian Corsi, Rettore Magnifico dell’Università di Teramo, a partecipare al VII incontro di partenariato Euro-Africa e al giubileo del mondo dell’educazione. Settimo incontro! Non so affatto cosa abbia dato origine a quella che sembra essere diventata una tradizione a Teramo, ma ho capito e visto con i miei occhi che la determinazione e l’impegno del Vescovo, Mons. Leuzzi, c’entrano molto! È la prima volta che lo vedevo, ma ho subito scoperto in lui un uomo di Chiesa, pieno di energia e capace di motivare, stimolare, scuotere con la sua parola e le sue convinzioni, ispirare fiducia e spingere all’azione. È il tipo di pastore che non si accontenta di confinare il ruolo della Chiesa alla sacrestia. Ho incontrato un Vescovo del tutto a suo agio con i rettori delle università, con studenti e ricercatori: sia quelli del territorio sia quelli provenienti dall’Africa e dal Madagascar, tutti animati dalla volontà di esplorare sempre più vie e modi per rafforzare la loro cooperazione, al fine di formare uomini e donne capaci di “promuovere” (una parola spesso ripetuta da Mons. Leuzzi) ad ogni intervento) il benessere di tutti e di tutte, lavorare a favore della dignità di ogni persona: affinché tutti e tutte abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (cfr. Giovanni 10:10). Queste preoccupazioni sono state presenti in tutti gli interventi durante l’incontro.

Quando, ricevendo l’invito, mi chiedevo cosa avrei fatto in un incontro di rettori universitari e ricercatori nella mia qualità di presidente di Caritas Africa, non ci è voluto molto tempo per comprendere la motivazione dietro l’invito che mi era stato rivolto. D’altro canto, Mons. Leuzzi aveva voluto sottolineare la mia presenza, descrivendola come importante considerando il ruolo di Caritas che è quello di contribuire alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo (cfr. Populorum progressio). Ho quindi colto l’occasione per riassumere in cosa consiste precisamente la nostra missione, cioè: servire, agire per salvare vite, soprattutto in situazioni di emergenze naturali o altre; accompagnare accompagnare le comunità, in particolare le più vulnerabili, per rafforzarle, equipaggiarle, formarle, valorizzare le loro competenze, affinché possano prendere il loro destino nelle proprie mani, « perché la pentola inizia a bollire dal basso » come si dice da noi; ma anche difenderle, amplificando la loro voce presso i decisori e lottando con loro contro le strutture ingiuste, perché la povertà, l’oppressione e l’ignoranza non sono il risultato di una fatalità, sono talvolta conseguenza di scelte politiche, sociali, economiche e altre sbagliate.

Fare sempre la Nostra parte !

Così, dalla regione africana dei Grandi Laghi, dal Corno d’Africa e dall’Africa orientale, passando per le zone saheliane e l’Africa occidentale, fino all’Africa meridionale e alle isole, le Caritas sono in prima linea. Agendo in sinergia con le altre strutture della Chiesa e in collaborazione con diverse organizzazioni della società civile, nonché con organizzazioni internazionali tra cui quelle delle Nazioni Unite, forniscono aiuto talvolta dove nessun altro riesce ad arrivare per assistere le vittime di catastrofi naturali o di violenze. Accogliamo, consigliamo e orientiamo le persone in movimento, compresi i migranti e gli sfollati. Siamo riconosciuti per il nostro lavoro a favore della sicurezza alimentare, della protezione dell’ambiente, dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, dei servizi sanitari e igienici, delle attività generatrici di reddito che coinvolgono in particolare le donne e i giovani, della promozione delle istituzioni di microfinanza, delle iniziative di coesione sociale, di convivenza pacifica e di costruzione della pace, e così via.

Il nostro compito è letteralmente titanico. E nonostante la sua importanza, è come una goccia nell’oceano. Ma per noi ciò che conta è cercare di fare la nostra parte, come diceva il defunto Nicodème Barrigah, ex arcivescovo di Lomé in Togo. Di fronte alle molteplici e complesse sfide nella sua diocesi e nel suo paese e di fronte all’entità del compito, era solito raccontare la storia del colibrì, quel piccolo uccellino dal becco lungo. Quando scoppiò un incendio che minacciava di distruggere tutto, il panico si impadronì dei capi degli animali che se ne stavano lì seduti a guardare e a lamentarsi. Il colibrì cominciò allora a volare verso un corso d’acqua per portare una goccia con il suo becco e lasciarla cadere nel fuoco. Il leone trovò ridicolo questo gesto e si rivolse al colibrì dicendogli: “Ma sei pazzo? Pensi davvero di spegnere questo incendio con le tue gocce d’acqua?”. Al che il colibrì rispose: “So che non spegnerò tutto l’incendio, ma faccio la mia parte!”

La quota delle istituzioni accademiche e la necessità di rafforzare il partenariato Euro-Africa

Ci auguriamo che la cooperazione accademica e scientifica permetta all’Africa e al mondo di affrontare le sfide della povertà, dell’oppressione, dell’ignoranza, della malattia, della violazione dei diritti umani, compresi i diritti economici e sociali, con la disoccupazione di massa e la mancanza di opportunità di lavoro, in particolare per i giovani, della violenza, degrado ambientale, disuguaglianze, transizione demografica mal gestita, scarso accesso alle nuove tecnologie, accesso limitato all’istruzione e alla conoscenza in generale, solo per citarne alcune?  Aspettiamo che una cooperazione effettiva  sia in grado di fornire agli attori statali e non solo delle proposte di risposta credibili derivanti dal lavoro accademico e dalle  ricerche multidisciplinari per affrontare le sfide attuali e future. Nella Costituzione Apostolica VERITATIS GAUDIUM, sulle università e le facoltà ecclesiastiche, Papa Francesco ha espresso chiaramente questa aspettativa quando ha invitato le università e le facoltà ecclesiastiche a essere «laboratori culturali» per il pensiero, a innovare i loro metodi pedagogici e a impegnarsi attivamente nelle sfide contemporanee come l’ecologia, la povertà e la fraternità. Questo appello dovrebbe essere ascoltato da tutte le istituzioni del mondo accademico e della ricerca scientifica.

Ma, Teramo e le università degli Abruzzi hanno qualcosa di specifico da offrire?

Mi sono promesso di tornare a Teramo per conoscere meglio il luogo, la Chiesa locale e l’Università che ha ospitato il nostro incontro. Nel frattempo, posso dire che qualcosa ha catturato la mia attenzione durante il breve soggiorno. Ho avuto l’impressione di vedere un’università a misura d’uomo, per così dire, radicata nel territorio, certamente aperta all’intero paese e al mondo, ma attenta ai bisogni del territorio! Penso che l’esperienza di questa università rappresenti una fonte di ispirazione per noi.

Avevo contribuito alla fondazione dell’Università Cattolica di Bukavu, a est della RDC, nel 1989. Volevamo un progetto di formazione universitaria che rispondesse alle aspirazioni e ai bisogni locali, che valorizzasse le risorse locali, che permettesse alla comunità di evolversi, di abbracciare i cambiamenti necessari anche a livello culturale, e di essere aperta all’universale senza rinnegare le proprie radici. Speriamo che la cooperazione auspicata nell’ambito di questo partenariato sia davvero un incontro di ‘dare e ricevere’, che le iniziative già in corso saranno portate avanti e che altre nasceranno grazie alla creatività e all’immaginazione di tutte le parti interessate.

Caritas è pronta a cooperare in ogni modo possibile e a mettere a disposizione degli uni e degli altri le sue molteplici risorse, in particolare la sua conoscenza del territorio e delle comunità, nonché delle sfide che esse affrontano quotidianamente.

Aggiornato il 23 Dicembre 2025