7 Maggio 2025

Seminario sull’iniziazione cristiana | Roma, 7-8 maggio 2025

Mercoledì 7 e giovedì 8 maggio a Roma il seminario di studio sull’Iniziazione Cristiana promosso dagli uffici Catechistico e Liturgico della Conferenza Episcopale Italiana  e da Caritas Italiana rivolto alle rispettive Consulte nazionali e Consiglio nazionale.

Il Seminario si propone di favorire uno sguardo condiviso sull’iniziazione cristiana dei ragazzi con lo scopo di ripensare il compito dell’introduzione alla vita cristiana in seno a tutta la comunità.

Si propone, inoltre, in vista di una sinergia virtuose tra liturgia, catechesi e carità, di individuare i passi possibili per orientare il lavoro a livello nazionale e regionali per incoraggiare una pastorale integrata frutto di una rinnovata consapevolezza ecclesiale sull’iniziazione cristiana dei ragazzi.

La prima giornata gli interventi di Ivana Pais, che ha illustrato le mutazioni in atto nella società a proposito di riti e rituali, di Giuliano Zanchi, che ha descritto le sfide della comunità cristiana nel cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, di Ezio Lorenzo Bono, che ha riportato l’attenzione sul Patto Educativo Globale proposto da papa Francesco.

La seconda giornata si pare con gli interventi di don Alberto Zanetti, sulle rilevazioni dell’Osservatorio nazionale sull’ICR, e poi di don Ubaldo Montisci e don Marco Statzu sulle “dimensioni di vita cristiana in un orizzonte generativo”.

Don Marco Statzu ha portato la sua esperienza e ha detto tra l’altro, facendo riferimento a una caratteristica di Maria:

… mi pare che un servizio alla carità (e non il servizio della carità, che è un’altra cosa) possa essere quello che Liturgia e Catechesi aiutino a far sviluppare nel cristiano (non dico soltanto nel bambino) la capacità di cogliere la realtà come segno, di cogliere la visione poetica del mondo …

La fede è in grado di mettere insieme (symballein) misure affatto diverse, come l’alto e il basso; l’interno e l’esterno; la carne e lo spirito; lo spianamento di Gaza da parte dell’esercito Israeliano con il conclave che si sta svolgendo ora; i cristiani perseguitati in Cina, in Africa e in tante parti del mondo, con Trump che si traveste da papa; il bambino che fa la prima Comunione con il femminicida rinchiuso in carcere; le visioni della “bella Signora” della povera analfabeta Bernardette Soubirous alla grotta di Massabielle con la formulazione della teoria dell’espansione dell’universo di padre George Lemaître SJ. “Ha rovesciato i potenti dai troni,/ ha innalzato gli umili;/ ha ricolmato di beni gli affamati,/ ha rimandato i ricchi a mani vuote”. La guerra, la fame, il lavoro precario, il carcere, l’ambiente, il gioco d’azzardo, il consumismo, l’utilizzo dei soldi sono temi “Caritas” o temi evangelici e quindi di Chiesa, e quindi necessari per iniziare le persone alla fede? Tout se tient!

Dopo il lavoro nei gruppi, che produrrà sintesi e proposte, Hanno concluso i direttori delle tre realtà, don Marco Pagniello per Caritas Italiana, don Alberto Giardina, Ufficio liturgico, e don Valentino Bulgarelli, Ufficio catechistico.

“Abbiamo un unico fine al quale tendere, l’annuncio del Vangelo”, ha detto don Bulgarelli. “La liturgia da sola non lo può fare, la catechesi da sola non lo può fare, la Caritas da sola nemmeno. Va fatto insieme”.

Don Marco Pagniello:

Vogliamo lavorare con le comunità cristiane affinché siano sempre più capaci di accogliere e accompagnare, di educare alla carità. Lo facciamo attraverso la pedagogia dei fatti. Educare per far crescere il senso di comunità che non solo sostiene i poveri, ma li accompagna e li integra nella propria realtà.
Anche in un percorso di Iniziazione cristiana la Caritas può offrire tanto. Non solo per dare occasione di esperienze significative o per mettere a disposizione spazi di servizio. Anche per la pastorale della carità i ragazzi devono essere aiutati a rileggere l’esperienza che hanno vissuto. Caritas può aiutare la comunità cristiana attraverso la sua esperienza a restare nella realtà.

Aggiornato il 8 Maggio 2025