1 Settembre 2025

Afghanistan. Terremoto nella notte. Difficili soccorsi

Un sisma di magnitudo 6.0 ha scosso nella notte le regioni orientali di Kunar e Nangarhar, causando almeno 800 morti e migliaia di feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio. La macchina dei soccorsi è in forte difficoltà, ostacolata dalla mancanza di risorse e dai problemi di accesso nelle zone montane al confine con il Pakistan.

“Profondamente addolorato per la grave perdita di vite umane causata dal terremoto nell’Afghanistan orientale”, papa Leone esprime “la sua sincera solidarietà in particolare a coloro che piangono la perdita dei loro cari e al personale di emergenza e alle autorità civile impegnate nelle opere di soccorso e di recupero”.

Il terremoto ha avuto epicentro a circa 27 chilometri da Jalalabad e ha causato il crollo di centinaia di abitazioni. Il portavoce del Ministero della Salute afgano ha rivolto un appello urgente alla comunità internazionale, denunciando la mancanza di mezzi per gestire l’emergenza.

I soccorsi avanzano a fatica: le zone colpite sono difficili da raggiungere e molte comunità restano isolate. La situazione umanitaria in Afghanistan è definita “gravissima” dalle agenzie internazionali. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che gli operatori dell’ONU già presenti nel Paese sono al lavoro per fornire i primi soccorsi. Anche l’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha esortato la comunità internazionale a non abbandonare l’Afghanistan, sottolineando la necessità di un intervento immediato per salvare vite umane.

Caritas Italiana segue con attenzione l’evolversi della situazione e esprime tutta la sua solidarietà con chi è stato colpito da questa calamità e con tutti coloro che si stanno attivando per venire incontro ai bisogni della popolazione.

Aggiornato il 1 Settembre 2025