20 Giugno 2025

Caritas Goma (RD Congo): “Non dimenticateci”

In visita a Caritas italiana. La situazione del Paese sul piano umanitario. E il ruolo delle chiese

Padre Pierre Kamani Lokeleka, direttore della Caritas di Goma

Sono a Roma per Floribert Bwana Chui, martire congolese, dichiarato beato domenica 15 giugno nella basilica di San Paolo fuori le mura. Fu torturato e ucciso a soli 26 anni perché non volle cedere alla corruzione. Padre Pierre Kamani Lokeleka, direttore della Caritas di Goma, e Juvénal Munubo Mubi, avvocato ed ex deputato, presidente dell’organizzazione della società civile Sos Walikale, passano a salutare i colleghi di Caritas Italiana. E dicono: “Non dimenticateci”.

“In Congo”, spiega l’avvocato Mubi, “il conflitto continua. Una parte del Paese è controllata dal governo, e una buona parte è nelle mani del gruppo ribelle M23. Sono in corso negoziati a Washington per trovare un accordo. Speriamo che possa essere raggiunto entro la fine del mese prossimo”.

Mentre si tratta, “la Chiesa cattolica non è rimasta indifferente. La Chiesa cattolica e la Chiesa protestante hanno stretto quelli che chiamiamo patti sociali per la pace e la convivenza. Ritengono che dobbiamo affrontare le cause profonde del conflitto. Abbiamo bisogno di un dialogo inclusivo che unisca tutti: attori politici, società civile, forze vive”. “Fa parte della missione della Chiesa, non solo predicare la buona Novella… la missione della Chiesa è la dottrina sociale. Si tratta anche di agire per portare la pace, di dare una mano per la pace”.

Floribert Bwana Chui

Padre Pierre Kamani, sacerdote della diocesi di Goma, ricorda la testimonianza del beato Floribert Bwana Chui. “Si è rifiutato, in quanto agente dello Stato, di far entrare a Goma, nella provincia di Kivu, prodotti alimentari avariati, che avrebbero potuto danneggiare la popolazione. È stato torturato e ucciso. Oggi la Chiesa lo riconosce come un martire dell’onestà e dell’integrità. Ha combattuto contro la corruzione, perché gli offrivano denaro. Quindi, nella nostra regione, Goma, che è piena di dolore, ferite e sofferenze a causa della guerra, una situazione umanitaria catastrofica, Dio ci ha comunque donato una vita benedetta”.

“Ho approfittato del mio soggiorno qui”, dice p. Pierre, “per salutare gli amici della Caritas Italiana, che ci aiutano tanto”. La realtà della sua diocesi è tragica. “L’aeroporto non funziona, le banche non funzionano, molti sfollati intorno a Goma. Sono stati costretti a tornare, si sono trovati in situazioni difficili, con case già occupate da altri o danneggiate”. “Anche negli ospedali mancava tutto. All’inizio, mancava persino il sangue”.

Continua il direttore di Caritas Goma: “Mentre ringraziamo la società civile italiana che ci sostiene, chiediamo anche che non si stanchi di farlo”. “Le donne, le madri, i bambini piccoli, hanno bisogno di acqua, di vestiti, di cibo, di cure e kit igienici. Tutto ciò che può contribuire ad alleviare le sofferenze della popolazione”. “Invito tutti gli uomini ad ascoltare, a non dimenticare i fratelli che sono a Goma. Perché ora, con l’Ucraina, con Gaza, gli occhi sono rivolti lì. Ma non dimenticate che ci sono anche persone che soffrono a Goma, che hanno bisogno del vostro aiuto”.

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