25 Giugno 2025

Caritas Internationalis: “Serve una leadership mondiale responsabile”

Il rilancio degli appelli di papa Leone e la vicinanza alle persone che pagano per le guerre

“Tra confusi annunci, smentite e violazioni della tregua tra Israele e Iran, i diritti fondamentali e la dignità delle persone continuano a essere calpestati. Il diritto internazionale è palesemente ignorato e violato di fronte a molti conflitti che sono in corso in tutto il mondo”. A esprimere preoccupazione, in questo contesto, è Caritas Internationalis.

“Il principio ‘pacta sunt servanda’, pietra miliare del diritto internazionale e della diplomazia, sembra essere oggi disatteso. Gli Stati vengono sempre meno agli impegni assunti e al rispetto degli obblighi internazionali sottoscritti. Questo disprezzo per il diritto internazionale e la dignità umana è evidente nei conflitti in corso, dove civili innocenti sopportano il peso della violenza e della sofferenza”.

Papa Leone, all’Angelus di domenica 22 giugno, ha esortato i leader mondiali e la comunità internazionale a schierarsi per la pace e a porre fine alla tragedia della guerra prima che sia troppo tardi.

“Si susseguono notizie allarmanti dal Medio Oriente, soprattutto dall’Iran. In questo scenario drammatico, che include Israele e Palestina, rischia di cadere in oblio la sofferenza quotidiana della popolazione, specialmente a Gaza e negli altri territori, dove l’urgenza di un adeguato sostegno umanitario si fa sempre più pressante.

Oggi più che mai, l’umanità grida e invoca la pace. È un grido che chiede responsabilità e ragione, e non dev’essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto. Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale: fermare la tragedia della guerra, prima che essa diventi una voragine irreparabile. Non esistono conflitti ‘lontani’ quando la dignità umana è in gioco.

La guerra non risolve i problemi, anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia dei popoli, che impiegano generazioni per rimarginarsi. Nessuna vittoria armata potrà compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato.

Che la diplomazia faccia tacere le armi! Che le Nazioni traccino il loro futuro con opere di pace, non con la violenza e conflitti sanguinosi!”.

Al termine dell’udienza generale di mercoledì 25 giugno, papa Leone ha fatto riferimento al “vile attentato terroristico contro la comunità greco-ortodossa nella chiesa di Mar Elias a Damasco” avvenuto domenica 22 giugno.

“Questo tragico avvenimento richiama la profonda fragilità che ancora segna la Siria, dopo anni di conflitti e di instabilità. È quindi fondamentale che la comunità internazionale non distolga lo sguardo da questo Paese, ma continui a offrirgli sostegno attraverso gesti di solidarietà e con un rinnovato impegno per la pace e la riconciliazione”.

Caritas Internationalis si unisce agli appelli di papa Leone XIV e chiede:

  • La comunità internazionale si schieri a favore della pace e della stabilità ed eserciti pressioni su tutte le parti interessate affinché si impegnino in un dialogo costruttivo e nella diplomazia per raggiungere una pace e una stabilità giuste e durature nella regione del Medio Oriente. La guerra non può essere normalizzata.
  • La comunità internazionale deve dimostrare un fermo impegno a sostenere il diritto internazionale, compresi il diritto umanitario internazionale e i diritti umani, per garantire un’efficace protezione dei civili. Particolare attenzione deve essere prestata alle minoranze etniche e religiose vulnerabili della regione.
  • La comunità internazionale e le parti interessate devono garantire un’assistenza umanitaria sicura e senza ostacoli, in linea con i principi umanitari e il diritto umanitario internazionale.

Caritas Internationalis aggiunge:

Gli aiuti umanitari devono essere forniti senza agende politiche o militari, assicurando che raggiungano coloro che ne hanno più bisogno.

La Caritas rimane impegnata a fornire aiuti umanitari di principio a coloro che sono colpiti dai conflitti e continua a sollecitare la comunità internazionale a garantire che gli aiuti raggiungano coloro che ne hanno bisogno senza ritardi, impedimenti e su larga scala.

Il futuro della regione e del mondo dipende da una leadership mondiale responsabile e dal nostro impegno collettivo per la giustizia, la pace, la responsabilità nei confronti del diritto internazionale e il rispetto della dignità umana.

Aggiornato il 26 Giugno 2025