25 Settembre 2025

Festival della fotografia etica

di Luca Servidati

NEW HALFA HOSPITAL, NEW HALFA, SUDAN. January 18, 2025. A mother tends to her newborn baby, born just hours earlier, in a dimly lit maternity ward in New Halfa, 40 kilometers from Kassala in eastern Sudan. The hospital, which is managed by the Kassala State Ministry of Health and supported by UNFPA, was plunged into darkness on January 18th following a nearby drone attack on a hydroelectric power facility.

A Lodi si respira già unenergia speciale che accompagna gli ultimissimi preparativi della XVI edizione del Festival della Fotografia Etica. Un percorso fatto di immagini, emozioni e storie: storie necessarie, che troppo spesso restano fuori dai riflettori dei media tradizionali, ma che meritano di essere viste, ascoltate, comprese.

Sarà un programma che parlerà a tutti: dai più giovani agli appassionati di lunga data, da chi si avvicina per la prima volta al mondo della fotografia a chi cerca uno sguardo più profondo sull’attualità attraverso il potere delle immagini. La città sarà invasa dalle foto delle 23 mostre internazionali ufficiali e dalle 53 mostre del Circuito OFF.

Fra tutte le mostre – la Caritas diocesana ne promuove ben quattro nel Circuito OFF – spicca una news: grazie alla collaborazione della Diocesi di Lodi con il Festival si è reso possibile l’allestimento di un’esposizione alla chiesa del Carmine: un luogo capace di intrecciare tradizione e contemporaneità in una connessione feconda, dove le immagini diventano ponte tra passato e presente.

LA MOSTRA: SUDAN UNDER SIEGE

Esplosa per le strade di Khartoum nell’aprile 2023, la guerra civile in Sudan ha avuto origine da una crescente lotta di potere tra l’Esercito sudanese e le Rapid Support Forces (RSF), un potente gruppo paramilitare. Dopo la caduta e la ritirata delle RSF dalla capitale alla fine di marzo 2025, Khartoum è rimasta completamente devastata, con decine di migliaia di morti e un centro città quasi del tutto svuotato della sua popolazione. La guerra, tuttavia, continua a infuriare nelle regioni occidentali del Paese, senza alcun segnale di rallentamento, in particolare nella regione ricca di petrolio del Kordofan.

All’inizio del 2025, il fotogiornalista Giles Clarke ha trascorso due mesi documentando il conflitto sul campo. Tra gennaio e febbraio ha viaggiato a lungo nelle aree interessate dal conflitto nell’est del Sudan dove migliaia di sfollati si trovavano, per poi raggiungere la capitale distrutta di Khartoum nei giorni immediatamente successivi alla sua liberazione, avvenuta in aprile.

 

IL FOTOGRAFO

Giles Clarke è un fotogiornalista che focalizza l’attenzione su questioni di cronaca globali e legate alle situazioni di post conflitto.
Clarke ha iniziato la sua carriera cinematografica e fotografica a Berlino Ovest come assistente alla macchina da presa 16mm, al culmine della Guerra Fredda, a metà degli anni ’80, prima di passare a una carriera di successo come stampatore fotografico professionale in bianco e nero a Londra e New York. Nel 1997, Clarke ha lavorato nella camera oscura di Richard Avedon a New York per alcune campagne di moda diventate iconiche. Dal 1998 al 2008, Clarke si è trasferito a Los Angeles, dove ha lavorato con Channel 4 su storie dal contenuto basato su film e ha diretto e prodotto contenuti web per clienti come Budweiser, Hummer e Cadillac. Nel 2007, Clarke ha iniziato a raccontare le conseguenze del disastro della Union Carbide avvenuto nel 1984, direttamente da Bhopal, in India. Nel 2013, Clarke ha firmato un contratto con Getty Images Reportage e continua oggi a distribuire notizie e articoli attraverso Getty Images come collaboratore. Nel 2016, Clarke ha viaggiato con Ban Ki-moon in oltre 40 paesi per documentare l’ultimo anno di mandato del Segretario generale delle Nazioni Unite.
Clarke ha ricevuto numerosi riconoscimenti nella sua carriera come il 1° premio della National Press Photographers Association, un Lucie Statue alla Carnegie Hall, un Gold Award del PX3 Prix De La Photographie Paris, il ‘WARS Photography Award’ creato dall’Associazione 46 Parallelo/Atlante delle guerre, lo Sharjah Government Communication Award e il World Report Award|Documenting Humanity organizzato dal Festival della Fotografia Etica. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato su riviste e giornali ed è stato esposto in tutto il mondo.

Aggiornato il 25 Settembre 2025