14 Ottobre 2025

Gaza. Intervento tempestivo di Caritas Gerusalemme

Consegnate diecimila confezioni di latte artificiale alle famiglie con bambini piccoli

Dopo l’annuncio ufficiale della fine della guerra a Gaza, Caritas Gerusalemme è stata tra le prime organizzazioni umanitarie a rispondere, agendo con rapidità per soddisfare i bisogni urgenti delle famiglie e dei bambini in tutta la Striscia.

A pochi giorni dal cessate il fuoco, Caritas Gerusalemme – sostenuta in questa crisi da Caritas Italiana – ha mobilitato le sue équipe mediche a Gaza per consegnare 10.000 confezioni di latte artificiale alle famiglie con neonati e bambini piccoli che erano stati privati dell’alimentazione di base durante i mesi di conflitto. La distribuzione è stata effettuata attraverso la rete di punti medici della Caritas in tutta Gaza, garantendo che gli aiuti raggiungessero le comunità più vulnerabili in modo rapido e sicuro.

(Foto Caritas Gerusalemme)

Per mesi, la guerra e il blocco avevano fortemente limitato l’accesso ai beni di prima necessità, lasciando migliaia di neonati malnutriti e le madri in difficoltà nel nutrire i propri figli. La fornitura immediata di latte artificiale è stata quindi un intervento fondamentale per salvare vite umane, restituendo speranza e stabilità alle famiglie che avevano sopportato difficoltà inimmaginabili.

“Questa azione riflette la nostra missione e il nostro impegno a favore della dignità umana”, dice Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme. “Fin dal primo giorno dopo la guerra, i nostri team hanno lavorato instancabilmente per sostenere la popolazione di Gaza, in particolare i più fragili: bambini, madri e anziani. La consegna del latte artificiale non è solo una questione di cibo, ma sono la vita e la speranza che rinascono”.

(Foto Caritas Gerusalemme)

Le équipe mediche di Caritas Gerusalemme continuano a operare nella parte meridionale di Gaza, fornendo assistenza sanitaria di base, sostegno psicosociale e aiuti di emergenza alle famiglie sfollate e colpite dal conflitto. L’organizzazione rimane in stretto coordinamento con le istituzioni sanitarie locali e i partner ecclesiastici per garantire il flusso continuo di assistenza umanitaria attraverso corridoi sicuri e accessibili.

 

 

Aggiornato il 14 Ottobre 2025