8 Settembre 2025

Marocco. A due anni dal terremoto, le fasi della ripresa

Caritas Marocco e il suo impegno post terremoto. Il sostegno di Caritas Italiana

L’8 settembre 2023, alle 23:00 ora locale, un terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito il Marocco con epicentro nell’Alto Atlante, situato 71 km a sud-ovest di Marrakech.  Una scossa di assestamento di magnitudo 4,9 ha seguito il terremoto 19 minuti dopo.

Il terremoto ha causato 2.946 morti, secondo quanto riportato dalle autorità nazionali, e 5.674 feriti.

“La grave distruzione delle abitazioni e delle infrastrutture essenziali in tutte le aree colpite – racconta Bénédicte Bergeron di Caritas Marocco – ha creato un urgente bisogno di alloggi per gli sfollati. Lo Stato marocchino ha stimato che 59.674 case sono state distrutte o danneggiate. Le strade sinistrate, il rischio continuo di frane e le lunghe distanze hanno complicato le operazioni di soccorso e assistenza. I villaggi remoti, arroccati sulle montagne dell’Atlante vicino all’epicentro, hanno subito danni significativi. La prima ondata di aiuti è arrivata direttamente dai marocchini stessi. Con generosità, sono accorsi in gran numero per fornire ai loro concittadini cibo, coperte e altri beni di prima necessità. In risposta alle esigenze dei sopravvissuti, il governo ha previsto aiuti economici”.

Caritas Marocco è intervenuta integrando gli interventi dello Stato e delle ONG lavorando in fasi successive.

La prima, la fase di emergenza, ha consentito di intervenire con la distribuzione di rifugi temporanei, cesti alimentari, kit igienici e lanterne per l’illuminazione, in risposta diretta alle esigenze urgenti espresse dalle famiglie colpite.

La seconda fase, più strutturata e supportata da un forte team di progetto, è stata quella della ricostruzione. Caritas Marocco ha scelto di concentrarsi sulle zone e sui gruppi più vulnerabili. Ha quindi ampliato le sue aree di intervento intorno all’epicentro del terremoto nella regione di Al Haouz. È intervenuta anche nella provincia di Ouarzazate, fornendo servizi nei settori dell’alloggio e dell’acqua potabile.

È ora iniziata una terza fase, quella dello sviluppo sostenibile, perché Caritas Marocco possa continuare la necessaria ricostruzione, sostenere lo sviluppo delle comunità e consolidare le migliori pratiche. È anche un’opportunità per rafforzare le sinergie istituzionali che ha iniziato a costruire.

“Il team di Caritas Marocco – dice Bénédicte Bergeron – ha fornito una risposta umanitaria efficace e saldamente radicata nel territorio. Ha contribuito a restituire la dignità a migliaia di persone colpite dal terremoto, gettando le basi per una ripresa sostenibile. Ha inoltre contribuito a rilanciare l’economia locale. In questo modo, ha messo in pratica i valori di Caritas Marocco: dignità per tutti, giustizia sociale, solidarietà, impegno e responsabilità”.

Il ruolo di Caritas Italiana

Caritas Italiana è intervenuta sin dai primi giorni dopo il sisma a sostegno di tre principali partners attivi nel paese: Caritas Marocco, l’ong italiana Soleterre e il consorzio delle ong della Focsiv, coordinato da CEFA.

Con l’ONG Soleterre, presente in Marocco dal 2002, si è lavorato per il sostegno dei bambini malati di cancro e le loro famiglie, attraverso una casa di accoglienza per bambini in cura presso l’ospedale Mohammad VI a Marrakech, danneggiata dal sisma.

Il progetto di risposta al terremoto in collaborazione con Caritas Italiana ha avuto una durata di undici mesi, durante i quali si è lavorato per il ripristino della casa di accoglienza danneggiata dal sisma, il supporto psicologico per far fronte agli ulteriori traumi subiti dai bambini ospitati, il sostegno alle loro famiglie e l’attivazione di un servizio per agevolare l’accesso alle cure per i pazienti provenienti dalle aree terremotate; infatti, i danni alle infrastrutture causati dal sisma hanno reso sempre più difficile il raggiungimento dell’ospedale e la prosecuzione delle terapie.

Con il Consorzio di organizzazioni della società civile italiane federate con la Focsiv operanti in Marocco (in particolare: COPE, ISCOS, CEFA, PROGETTOMONDO, OVCI) si è lavorato all’interno di un progetto di dieci mesi, nelle regioni di Marrakech-Safi e dell’Alto Atlante e la regione di Beni Mellal-Khenifra, per più di seimila beneficiari. I servizi offerti sono stati nei campi dell’alloggio, dei servizi igienico-sanitari, dell’educazione e del supporto psicosociale e sanitario.

Oltre alla riabilitazione post-terremoto, Caritas Italiana in collaborazione con Caritas Marocco ha definito e implementato un piano nazionale per l’assistenza e la riabilitazione psicosociale dei migranti, che in arrivo dall’africa subsahariana cercano di raggiungere l’Europa, attraversando l’oceano verso le Canarie o le enclave spagnole di Ceuta e Melilla.

Questi progetti hanno richiesto un impegno finanziario complessivo per Caritas Italiana di quasi di 1,2 milioni di euro, di cui circa la metà provenienti da uno stanziamento della CEI, il resto dalla raccolta da donatori e Caritas diocesane.

Nel mese di luglio 2025 è partita la terza ed ultima fase del progetto di riabilitazione post terremoto di Caritas Marocco, che Caritas Italiana sostiene con un impegno finanziario di 200.000 euro e un accompagnamento tecnico a distanza.

Aggiornato il 8 Settembre 2025