3 Maggio 2025

Medio Oriente. Da conflitti dimenticati a segni di speranza

Appelli e iniziative per costruire la pace e restituire dignità

Mentre i cardinali si confrontano sui destini di una Chiesa che avrà da giocare un ruolo sempre più importante nella costruzione di ponti nel mondo della “terza guerra mondiale a pezzi” – “Costruire ponti e non muri”, ricordava il card. Re nell’omelia del funerale – risuonano le parole del messaggio “urbi et orbi” scritto da papa Francesco per la domenica di Pasqua, vigilia della sua scomparsa.

Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile! Dal Santo Sepolcro, Chiesa della Risurrezione, dove quest’anno la Pasqua è celebrata nello stesso giorno da cattolici e ortodossi, s’irradi la luce della pace su tutta la Terra Santa e sul mondo intero. Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, così come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: Cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!

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Nel suo messaggio al presidente israeliano Isaac Herzog per il 77° anniversario dell’indipendenza (1° maggio), il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto:

Nel contesto della drammatica crisi che ancora lacera la regione, torniamo a manifestare condanna per gli attacchi terroristici del 2023, cordoglio per le vittime e vicinanza alle famiglie degli ostaggi tuttora lontani, ribadendo al contempo la nostra ferma opposizione ad ogni forma di antisemitismo.
Ci auguriamo che si superi la logica del conflitto per abbracciare una prospettiva di pace, ricostruzione e benessere, nel pieno rispetto dei diritti umani. Al riguardo, è di essenziale importanza assicurare l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza e porre quanto prima fine alle inaccettabili sofferenze della popolazione civile.
Solo una soluzione in linea con il diritto internazionale, fondata sulla coesistenza di due popoli e due Stati, potrà creare le basi necessarie per la costruzione di un futuro di pace e stabilità.

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Della drammatica situazione della popolazione di Gaza si è parlato anche a Cerignola, il 30 aprile, nell’ambito della Settimana sociale (“Dai conflitti dimenticati a segni di speranza”).

“A Gaza la situazione è ormai al collasso non solo per la violazione dei diritti umani ma anche per la sopravvivenza di più di due milioni di persone: questa è la fase peggiore”, ha detto Danilo Feliciangeli, responsabile della Caritas italiana per il servizio Medio Oriente. Gli operatori Caritas, ha ricordato, pur essendo costretti a spostarsi in continuazione in base agli ordini di evacuazione e ai bombardamenti, forniscono assistenza alla popolazione a vari livelli.

“La Caritas”, aggiunge Silvia Sinibaldi, vicedirettrice di Caritas italiana, “cerca di rimanere sempre sensibile e di combattere quella globalizzazione dell’indifferenza che sta un po’ alle spalle di tutti i conflitti dimenticati”. La presenza capillare in quasi tutti i Paesi del mondo consente alle Caritas locali “di arrivare alle comunità impattate da questi conflitti dimenticati” e “ci aiuta a mantenere uno sguardo privilegiato e attento”.

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Dalla Federazione Chiese protestanti un appello – “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace” – e una proposta, un “mini tour” in Italia con testimoni israeliani e palestinesi. Leggi su SIR.

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Dopo che è stata colpita una nave carica di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza, riparata poi su territorio di Malta, l’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, è intervenuto per condannare l’attacco.

In una fase in cui gli Organismi internazionali sembrano aver abdicato alla loro funzione, l’iniziativa privata delle ONG ed il lavoro sul campo della Chiesa cattolica rappresentano l’unica voce profetica e fonte di Speranza.

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Sul sito di Caritas Internationalis una frase di papa Francesco, pronunciata ancora nell’ottobre 2023, riassume bene la situazione:

Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace.

Aggiornato il 21 Maggio 2025