5 Aprile 2019

Oltre il mare

Primo Rapporto sui corridoi umanitari in Italia e altre vie legali e sicure d'ingresso

Indice: Introduzione | Le aree di crisi | Vie legali e sicure di ingresso | Vie legali e sicure di ingresso verso l’Italia | Dall’Etiopia alle comunità accoglienti: uno sguardo esterno sui corridoi umanitari | Raccomandazioni finali

Rapporto dedicato al primo programma sui corridoi umanitari nato sulla base del protocollo sottoscritto nel 2017 fra la CEI, la Comunità di S. Egidio e il Governo italiano. Il Programma ha consentito l’arrivo in sicurezza in Italia di 500 richiedenti protezione internazionale, fra cui 106 nuclei familiari, che vivevano nei campi profughi dell’Etiopia, Giordania e in Turchia. I beneficiari, una volta giunti in Italia, hanno trovato accoglienza in 47 Caritas diocesane, 17 Regioni, 87 Comuni.

Si è trattato di un’accoglienza impostata secondo un modello già sperimentato nella rete diocesana (attraverso il progetto “Rifugiato a casa mia” lanciato dopo l’appello del papa nel 2015), e volto a coinvolgere nell’accoglienza le Diocesi, le famiglie, singoli cittadini, le comunità locali, attraverso la messa a disposizione di vitto, alloggio, corsi di lingua, iscrizione scolastica, dei minori, assistenza sanitaria e psicologica nei casi di vulnerabilità rilevati, assistenza legale/amministrativa, avviamento all’inserimento lavorativo.

L’esperienza ha coinvolto direttamente, oltre ai beneficiari, 58 famiglie tutor, 574 volontari, 101 operatori: il loro contributo ha permesso di costruire una rete sociale, di sensibilizzare istituzioni locali, scuole, verso le condizioni e i contesti di vita dai quali i rifugiati stessi provengono; di rendere l’esperienza condivisa a livello comunitario, al fine di accelerare e facilitare i percorsi individuali di inclusione in Italia.

L’accoglienza delle persone non è ancora conclusa (terminerà ufficialmente a gennaio 2020), ma il Rapporto mette in risalto i primi risultati ottenuti:

  • il 97% delle persone ha ottenuto lo status di rifugiato e il 3% la protezione sussidiaria;
  • tutti i minori in età scolare sono stati inseriti a scuola;
  • il 30% dei beneficiari è inserito in corsi di formazione professionale e 24 beneficiari hanno già trovato un impiego.

Aggiornato il 29 Marzo 2023